cartolina dalla vacanza che non c’è
Anche quest’anno ho fatto la fine del Marcovaldo di calviniana memoria. Sola, sola, sola in città, fra le strade deserte e assolate, i negozi chiusi e una valida alternativa a mare e piscina: la vasca da bagno. Peccato però che l’acqua non c’è, causa disservizio idrico. E allora, dove posso mai navigare per allontanarmi dal mio tran tran quotidiano? Per prendere finalmente il largo dalla mancanza di lavoro, dai soldi che mancano, da una vita con poche aspettative economiche e con molto, moltissimo, sorriso? Ma su Facebook naturalmente, il grande social network che mi permette di sognare sulla scia delle vostre vacanze. Mete esotiche, viaggi nel cuore dell’Europa, cellulite e smagliature in bella mostra e panze stravaccate nelle spiagge di una Sicilia povera ma bella. Selfie con parenti e amici, innamorati mano nella mano, bikini mozzafiato con sotto frasi sulla bellezza interiore, l’unica vera ed importante, esibita da signorine 90-60-90. Bei maschioni che sfoderano i muscoli ma anche qualche articolo su un mondo devastato dalla guerra, come a ricordarci che esiste, parallela, una realtà. Confesso che ho spiato i vostri profili e che ho viaggiato con voi, divertendomi un po’ anch’io. Un passeggero a bordo, un clandestino nascosto tra le pieghe dei vostri post, amici e non, un viaggio della “speranza” per credere che un giorno le cose cambieranno anche per me. Intanto, se dovessi mandare una cartolina a voi lettori di Mezzocielo dalle mete da me visitate nell’agosto di quest’anno, vi spedirei la stampa di volti, amicizie, gruppi, panorami che ho rubato un po’ così, in questo grande scatolone telematico. In fondo, è un viaggio anche questo.
Cara Gilda, non so se può consolarti ma ho fatto anch’io la stessa cosa…grande tentazione quella di vedere come stanno trascorrendo le vacanze le persone che frequentiamo durante il periodo lavorativo e che non hanno nessuna vergogna ad offrire la propria immagine sul grande social network. Narcisismo? Superficialità? Voglia di dire al mondo di esserci…..il detto popolare ci ricorda però che “chi mostra gode, chi guarda crepa!”
Carissima Gilda non sentirti sola, siamo compagne di un destino comune! Non avevo nemmeno io particolari programmi per questa estate, ma non avrei mai previsto di passarla per buona parte tra vari Pronto Soccorsi ed ospedali con mia madre di oltre 91 anni…! Eppure è stata senz’altro un’esperienza anche questa ed a volte dobbiamo prendere la vita così come viene. Vivendo a Roma, nei miei spostamenti casa/ospedale osservavo i tanti turisti in giro per la città e cercavo di guardarla anch’io con i loro occhi, ancora capace di stupirmi per la sua bellezza. Un abbraccio, Silvia