Conosci la storia: valorizzala

12 agosto 2014 di: Stefania Di Filippo

L’estate è uno dei periodi che nella mente di tutti viene associato prontamente al relax e alla vacanza, all’andare da qualche parte.

I ventenni, di solito, sono coloro i quali si organizzano per spostarsi da un luogo ad un altro, che vengono invogliati dai genitori o

da coloro che stanno loro intorno a fare qualcosa di questo genere con frasi del tipo “Se non lo fai a quest’età, quando?”.

E’ anche vero, però, che in questo periodo di profonda crisi economica non tutti hanno la possibilità di, ma non tutto il male viene

per nuocere, mi sono, infatti, resa conto, portando in giro dei miei amici provenienti da altre parti d’Italia, che certi posti che stanno a

5 minuti da casa mia non li avevo mai visitati, che non ne conoscevo la storia. Sono entrata nella Cattedrale di Palermo per la prima

volta due settimane fa e passo da Corso Vittorio Emanuele quasi ogni settimana, per un motivo o per un altro, da quattro anni; ho

scoperto il Centro Storico di Agrigento, perdendomi per i vicoletti di matrice araba e ritrovandomi in delle stradine con delle scalinate

dipinte e con dei murales che li abbellivano, che non avevo mai visto prima e ad Agrigento ci abito da vent’anni. Ci sforziamo di fare

vacanze in posti lontanissimi, in posti che hanno, forse, pure meno, culturalmente e storicamente parlando, di quelli che ci circondano,

ne conosciamo la storia, ne elogiamo la bellezza e poi veniamo destabilizzati se un turista, per caso, o un nostro ospite ci chiede qualcosa

in più sulla nostra città. Lessi un articolo, qualche tempo fa, che diceva che il problema in Italia è che non si sa come sfruttare ciò che abbiamo,

forse, questa è una conseguenza del fatto che non conosciamo quello che ci appartiene e quindi, non conoscendone la storia non ce ne prendiamo

cura e non sappiamo valorizzarlo. Forse, è per questo che ci chiediamo: “Ma perchè tutti gli stranieri sono innamorati dell’Italia?”, perchè vedono

quello che noi siamo costretti a vedere per la prima volta, sul serio, quando qualcun altro ci mostra le cose da un’altra prospettiva, quella di chi vede le

cose per la prima volta, anche se ce le ha sempre avute davanti.

1 commento su questo articolo:

  1. Simona Mafai scrive:

    Bravissima!

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