soltanto il cielo non ha confini
Un romanzo a cavallo del Rio Grande, fra le atmosfere contadine di Surco-en-el-suelo e una terra ancora da conquistare, la Grande Giostra a stelle e strisce dell’American Dream. Il nuovo libro di Guido Mattioni, allievo di Indro Montanelli, giornalista da una vita e scrittore dall’esordio tardivo quanto fortunato, si può dire bello, nonostante un finale forse più adatto ad una favola che a un romanzo dal sapore americano sull’immigrazione. Soltanto il cielo non ha confini è il titolo della nuova fatica letteraria di Mattioni, edita dalla Ink nel 2014. Il romanzo segue un altro libro “americano” sempre edito dalla Ink ma nel 2013, Ascoltavo le maree, quattro ristampe, migliaia di copie vendute e il prestigio di essere adottato come testo di studio nei corsi di italiano alla Georgia State University di Atlanta. Nel nuovo romanzo di Mattioni, il Rio Grande, fiume poco profondo ma dal nome presuntuoso, diventa la frontiera tra povertà e ricchezza, male conosciuto e bene sperato, essere e poter diventare. E i protagonisti, Hernando e Diego, due gemelli e due destini agli antipodi, si muovono, l’uno all’insaputa dell’altro, tra Messico e Usa e cioè tra prima e dopo il fiume, in una vicenda che intreccia violenza e amore, avidità e altruismo, tragedia e farsa.
Nel romanzo emerge quel melting pot che ha reso l’America un paese ricco e che Mattioni, classe 1952, originario di Udine, ritrova nel suo Friuli e in una Sicilia che si è sviluppata dalla contaminazione di culture e genti diverse e che lo scrittore conosce bene anche grazie alle origini della moglie. Fra i capitoli più belli del nuovo romanzo, El Guacamole, ambientato all’interno di una suggestiva e colorita locanda, ci restituisce gli odori, le donne e gli ambienti di un Sud forse povero ma generoso e accogliente. E, come tutti i Sud del mondo, abbandonato per inseguire sogni necessari di benessere economico e abbondanza, lontani però da una vita più a misura d’uomo.