orrore e raccapriccio

27 settembre 2014 di: Fortunata Pace

Il raccapriccio, l’orrore per il boia in diretta che calerà la sua mannaia  (e se sei capace per internet te lo ritrovi in azione) dura fatalmente assai poco. Poi corri verso i tuoi paradisi quotidiani. Che tali ti appaiono ma che tali non sono, giusto che tutto il disumano che il potere dell’oro (nero, nero davvero!) sta portando al parossismo, non è detto che ti risparmierà. Chi combatte per fermarlo è chi di quell’oro non intende cedere nulla e l’insidia terroristica tra le più barbare e dannate che in chiave mediatica, minaccia di spezzare equilibri economici e di potere, avvia ad una guerra senza esclusione di colpi. Ora c’è il gruppo terrorista islamico attrezzato e certamente non privo di coperture ma sinora i poteri forti, ricordiamolo, in misura assai meno scioccante, ci avevano abituati non solo ad equivoci, precarietà, compromessi tra nazioni ora amiche ora meno ma a guerre, violenze su civili innocenti e morte di chi sembrava capo vincente e indiscusso. L’America perde gran parte del suo mito, costruito non senza errori, l’Europa gioca ad essere una ma non riconosce né coalizza con idonea consapevolezza i sui pezzi. Intanto le metropolitane fanno paura, ma chi nel sangue compone con puntualità e rigore il suo puzzle di orrori, programma altri obbiettivi.

Come quando trascina una vittima sul luogo fatale, ma fa in modo che appaia composta e rassegnata, agli occhi del mondo, imprecando magari contro il suo paese.  L’effetto si raggiunge portando la vittima sul luogo e poi riportandola via tremante e sfinita. Una volta, due, tre, come per una farsa. Disorientata e con quel filo ultimo di speranza che persino resta, calmo in apparenza, dopo quel paio di volte gli par di recitare una parte: e muore. Senza una ragione, senza una vera frontalità con nessuno. Aggiungendo la sua testa mozzata a quella degli altri. Morti, per caso non per vanto o per gloria, non per una causa che non sia quella del boia o dei suoi capi. Morti che saranno pianti dai loro familiari mentre un mondo intero, senza più regole né civiltà, si chiede se e quanto anch’esso sarà costretto a piangere mentre un Papa come Francesco non riesce a far capire come sulla strada del terrore e delle infamie, se è vero che molte vittime cadranno, non è proprio detto che trionfino i loro carnefici.

1 commento su questo articolo:

  1. silvia scrive:

    Credevamo ormai appartenere ai libri di Storia le teste che rotolavano sotto la ghigliottina durante la Rivoluzione francese ai tempi del “periodo del terrore”… alle esecuzioni in piazza allora partecipava il popolo che forse a quello spettacolo provava un misto tra normale disgusto e conturbante eccitazione davanti al sangue. Oggi ci sono la televisione ed ancor peggio la rete a rendere ancora più sensazionali questi eventi fino a soddisfare, forse, gli istinti peggiori che si annidano in ognuno. Mi viene da pensare che Gesù Cristo quando disse “mangiate la mia carne e bevete il mio sangue” conosceva tanto bene l’uomo da proporsi come unica vittima sacrificale per placare la sua fame di violenza e sete di sangue. Scusate, mi sono dilungata, ma tutto ciò mi turba molto e mi fa pensare…..

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