uno sì e uno no, racconti con sorriso

26 settembre 2014 di: Rosanna Pirajno

Un libro che in esergo recita A chi è capace di ridere anche di se stesso, di questi tempi tristi allarga il cuore. I racconti di Barbieri, che hanno accompagnato parte delle mie vacanze, sono piccole storie umoristiche, comiche, serie, pensierose, intriganti quando “quasi” polizieschi, rispecchiano una umanità genuina e allegramente sconsolata in cui capita ai lettori di rispecchiarsi, o almeno di ritrovare i caratteri salienti del microcosmo di riferimento in cui il narrante, bambino poi ragazzo e quindi adulto, ha sviluppato il proprio senso di appartenenza comunitaria. Con la particolarità di segnare i minuti di lettura occorrenti per ciascuno, così da sceglierli anche in base al tempo di cui si dispone, i racconti si alternano tra una “sicilianitudine” (se si potesse pronunciare, sarebbe meglio “palermitanitudine”) filtrata dalla verve comica dell’autore, e una neutralità di ambientazione in cui però è rimasto qualcosa del modo di essere e d’agire della prima.

L’autore, pur avendo al suo attivo altri libri e quindi un pubblico di affezionati lettori, io l’ho scoperto soltanto adesso e mi è piaciuto questo suo universo minimal in cui si mescolano fantasia e realtà, favole e storie vere trasfigurate da una affettuosa ironia, personaggi e scenari inventati che si alternano con quelli, anche truci, di una Palermo che non cambia. Non in meglio, almeno.

Carlo Barbieri, Uno sì e uno no, Dario Flaccovio editore, Palermo 2014, pagg 210, € 13,00

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