avremo la capacità?

16 ottobre 2014 di: Francesca Traìna

Avremo la capacità di raccogliere gli avanzi e immaginare ancora un tempo in cui nessuna verrà separata da chi ama, in cui nessuna verrà ferita, umiliata, privata di sé.

Avremo la capacità di andare oltre questo tempo terribile, nello spazio veloce del verso che scorre verso l’immenso poema della vita.

Avremo la capacità di aprirci ancora al gesto ampio e calmo del pensiero che accoglie la misura delle cose.

E se ora si ode forte il ritmo della terra è perché ne hanno scardinato il centro, è perché le bestie hanno perduto il passo e con zoccoli duri ne sovvertono le zolle.

Il viaggio è aspro per chi non cede e vigile procede crollando e risalendo, per chi non ubbidisce, agisce e reagisce per cambiare l’ordine del mondo.

Un’allegria difficile ed un dolore facile, così prossimo e facile se si ruota nella giostra del mondo e se ne cerca il senso. Si resta sul crinale dissestato del dubbio. Ci si misura con l’abbandono, con la promessa tradita di una irraggiunta pace.

E la parola, la lingua coniuga emozioni, sapienza, bellezza, in sintonia con ciò che da dentro si fa dettante e che accoglie ciò che da fuori scalfisce il cuore ed il cervello e in noi viene per significarsi. Ma c’è anche una violenza nel linguaggio, nella parola alienata che talvolta esprime rabbia ma che ancora coniuga la mente e i suoi movimenti sintonici.

Oltre c’è lo strappo, l’abisso in cui sprofondano parola e senso che non abitano più i luoghi della mente. È una zona buia, scomposta, iato da cui partono le guerre, i bagliori del fuoco, del furore, della brutalità.

In quella zona ciascuno/a ha scostato se stesso/a da sé per mostrare la propria separazione da tutto, la propria solitudine che è anche quella del mondo.

Questa non è una domenica di quiete anche se il cielo è terso.

(Lucio Fontana, Concetto spaziale, Natura 1961 e sgg.)

2 commenti su questo articolo:

  1. Mimma scrive:

    riflessone profonda, ancora più interessante perché scritta con il linguaggio particolarmente bello e tipico della traina.

  2. Eva scrive:

    Un bellissimo pezzo fra poesia e prosa

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