“Chi paga l’incuria?” dal Corriere della Sera dell’11-10-14

11 ottobre 2014 di: Gian Antonio Stella

“…Spiega una relazione che «il “grande progetto Sarno” consiste nell’apertura di uno scolmatore che sfocia a Torre Annunziata sfruttando il percorso del “canale Conte di Sarno” realizzato negli anni 70 e mai utilizzato» e che è prevista anche «la realizzazione di vasche e aree ad esondazione controllata per una superficie complessiva di 100 ettari circa» per mettere al sicuro almeno «i 44.000 abitanti più a rischio in caso di piena» dato che «allo stato attuale l’insufficienza idraulica del fiume provoca esondazioni praticamente a ogni pioggia».

Bene: l’intero progetto, rifinito in tutti i dettagli dai tecnici della Autorità di Bacino e dell’Agenzia regionale Arcadis, con 23 interventi suddivisi in 5 lotti, è però fermo. E restano così in sospeso i 247,4 milioni di euro stanziati per l’opera. Quasi tutti fondi europei. Anche sul Sarno, accusano da Palazzo Chigi, «sono in corso guerre legali tra Comuni e tra Comuni e Regione». Un ammasso di conflitti a volte anche giustificati: molti cittadini si pongono ad esempio il problema delle vasche: il Sarno è inquinatissimo, non sarà il caso, prima, di procedere col disinquinamento?

Fatto sta che decine di migliaia di persone, che vivono in un’area sei volte più popolata rispetto alla media nazionale, restano lì, tre lustri dopo la catastrofe, a rileggere quei dati che spiegano come Sarno sia stata colpita da 5 frane nel secolo dal 1841 al 1939 e da 36 (trentasei!) dopo la seconda guerra mondiale. E a sperare che il buon Dio e la natura perdonino i loro sventurati ritardi. “

1 commento su questo articolo:

  1. Giovanni Giglio scrive:

    Mi congratulo con la curatrice le notizie sono ben scelte, bella squadra questa di mezzocielo

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