fiabe d’amor crudele

4 ottobre 2014 di: Rosanna Pirajno

Francesca Diano è traduttrice e scrittrice, docente, poeta e critica d’arte, ricercatrice e viaggiatrice curiosa, studiosa di folklore nordico assai nota e in più, per noi, compagna di viaggio per una sorta di “affinità elettiva” sgorgata dopo un primo contatto, quello in cui la sua passione per la letteratura indiana si manifestò con una recensione della scrittrice Anita Nair, che traduce facendola conoscere al mondo occidentale e alle lettrici di mezzocielo.

Ho sotto gli occhi il suo più recente libro di racconti, che ho letto e assaporato a cominciare dal titolo, l’amoroso e minaccioso Fiabe d’amor crudele, e provo a parlarne pur consapevole di addentrarmi in un insidiosissimo intrico di sensazioni indescrivibili.

Mi colpisce per prima cosa l’articolazione raffinata della sua scrittura, il linguaggio sontuoso, colto, allusivo, scoppiettante, icastico, che si scioglie fluido in frasi imperlate di termini rari o dimenticati, di nomi inusuali, di atmosfere sempre un poco inquietanti in cui si consuma la crudeltà, appunto, dei personaggi delle sue storie dai finali crudelissimi, in cui a pagare alti prezzi di commovente sconfitta sono quasi sempre donne, o comunque individui fragili. Quindi la trama delle storie, che all’avvio spumeggia per chiudersi in finali imprevedibili, desolanti se non ci fosse a sorreggerli il basso continuo dell’ironia che sempre serpeggia tra le righe e che riesce a non farteli biasimare, quei personaggi bugiardi, ingannatori, stravaganti quanto basta ad aderire alla eccentricità di situazioni tratteggiate con una scrittura – mi viene in mente questa figura retorica – seducente come acqua limpida di un ruscello che non sai dove porti, a quali insidiosi sbocchi conduca, forse a un baratro o forse a un dolce approdo.

Una frase, un rigo appena, li prospetta entrambi: «Ora era una donna nota, rispettata, ricca.

E libera, finalmente».

Francesca Diano, Fiabe d’amor crudele, edizioni La Gru 2013, pagg 16, € 13,00

1 commento su questo articolo:

  1. Francesca Diano scrive:

    Rosanna, torno da fuori e trovo la sorpresa, il regalo bellissimo che mi fai e nel giorno del mio onomastico! E’ un regalo che per me è molto prezioso, per tutto quello che sei riuscita a dire in uno spazio limitato e che coglie profondamente tutto quello che c’è di essenziale. Trovo bellissima la metafora dell’acqua e molto acuta la scelta della citazione. Che è anche quella finale dell’ultimo racconto.
    Grazie Rosanna!

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