“Nobel per la pace, finalmente un premio che convince” dal Giornale del Popolo dell’11-10-14

11 ottobre 2014 di: Gregorio Schira

“…Finalmente un Nobel che convince. Dopo gli scivoloni degli ultimi anni, il prestigioso riconoscimento è andato quest’anno a chi davvero si è messo in gioco del tutto (rischiando anche la propria vita) per promuovere la pace. Altro che Obama, premiato qualche anno fa sullo slancio di un vacuo entusiasmo quando ancora non aveva fatto nulla (a proposito, oggi – dopo tutti i disastri compiuti in politica estera – gli assegnerebbero ancora quel premio?). Altro che Organizzazione per la proibizione della armi chimiche, premiata lo scorso anno in seguito alla consegna da parte di Assad del suo pericoloso arsenale (anche se tale gesto giunse in seguito a pressioni compiute da altri). Troppo spesso, negli ultimi anni, il comitato di Oslo ci aveva abituato a premi Nobel inconsistenti (quando non addirittura totalmente insensati).

Ma il premio assegnato ieri alla giovane pakistana Malala e all’attivista indiano per i diritti dei bambini Kailash Satyarthi convince non solo in quanto contrapposto ad alcuni riconoscimenti degli ultimi anni. La motivazione con la quale è stato assegnato è infatti di fondamentale importanza: «la lotta contro l’oppressione dei bambini e il loro diritto all’istruzione». «Malala da anni combatte per i diritti della bambine all’educazione e ha dimostrato con l’esempio che bambini e giovani possono anche loro contribuire a migliorare la situazione». Lo stesso vale per Kailash Satyarthi, che grazie al suo movimento “Bachpan bachao andolan” per il recupero dei minori è riuscito a salvare dalla schiavitù decine di migliaia di bambini, e «ha capeggiato diverse forme di protesta e dimostrazioni, tutte pacifiche, concentrandosi sul grave sfruttamento dei bambini per motivi economici».

L’assegnazione del Nobel per la pace 2014 riconosce, quindi, la fondamentale importanza dell’educazione. Senza educazione non è possibile la pace. Senza una vera educazione, ovvero senza quell’avventura grazie alla quale l’uomo diventa veramente uomo, l’attenzione all’altro, la convivenza pacifica, il rispetto di chi è diverso da noi rischiano di restare parole senza senso.”

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