Questione di centimetri da “La Stampa” del 22 10 14
Il Vaticano apre ai gay e il parroco di Gesico, provincia di Cagliari, chiude alle minigonne. Con tanto di disegnino affisso sul portone della chiesa e di sagoma del diavolo cancellata con una ics. Le riflessioni sarebbero innumerevoli, ma presuppongono tutte un trattamento della notizia improntato alla gravità. E invece questo prete ossessionato dalla lunghezza degli orli irrompe nello spettacolo quotidiano dell’attualità con uno spirito da ultimo kamikaze che mette quasi tenerezza.
Il ginocchio della donna diventa un confine invalicabile, oltre il quale si spalancano le porte dello sbracamento, che nella sua visione del mondo coincide con la perdizione. Tanto più che la mancanza di un disegnino che interdica l’ingresso in chiesa anche agli uomini in canottiera e alle loro ascelle in debito di sapone ripropone una concezione a senso (e sesso) unico del decoro che si pensava scomparsa con le calzamaglie delle gemelle Kessler. Ai maschi slombati del nostro tempo che transitano impassibili in mezzo a microgonne, pantaloncini lillipuziani e rattrappiti fuseaux, l’allarme del parroco (attenzione, caduta gambe) suona piuttosto come un promemoria.