sale sull’Arca del Gusto il torrone siciliano

30 ottobre 2014 di: Marcella Geraci

Anche quest’anno è sceso il sipario sul Salone del Gusto e Terra Madre, le vetrine mondiali di enogastronomia e non solo, dal 1996 a Torino nella storica sede Fiat del Lingotto oggi votata al made in Italy.

Chiuso il sipario sulla cinque giorni dedicata al cibo che si è svolta dal 23 al 27 ottobre, le grandi tematiche impiattate da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino rimangono tutte aperte. Quest’anno il Salone ha toccato la decima edizione, Terra Madre i dieci anni dalla nascita e i temi in agenda non hanno deluso i fedeli del “buono, pulito e giusto” lanciato da Carlo Petrini. Prima ancora che al Salone, nel 2014 l’agricoltura familiare è salita sul palcoscenico mondiale grazie alla Fao, che l’ha celebrata in tutto il mondo. Altro tema della decima edizione del Salone e di Terra Madre l’Arca del Gusto, la creatura più rappresentativa di Slow Food, lanciata nel 1996 per catalogare i prodotti a rischio e salvarli da estinzione sicura. Oggi a bordo dell’Arca si contano più di duemila prodotti appartenenti alla cultura, alla storia e alle tradizioni di tutto il pianeta, uno straordinario patrimonio di verdure, frutta, razze animali e specialità di ogni tipo da tutelare e valorizzare. Nell’Arca la Sicilia è rappresentata da ben 62 tra ortaggi, frutti, formaggi, latticini, pane, prodotti salati da forno, mieli, conserve e dolci e fra le new entry, il Torrone di Caltanissetta.

A sei mesi dall’apertura di Expo 2015, dedicata a Nutrire il pianeta, energia per la vita, il cibo e l’agricoltura sono destinati a rimanere al centro dell’agenda mondiale, soprattutto per gli squilibri e le forti disuguaglianze ancora esistenti. E non sono mancate note stonate nella consueta sinfonia torinese di saperi e sapori che ha portato al Lingotto mille espositori provenienti da cento paesi. Un’Africa in ginocchio per Ebola è stata parzialmente rappresentata fra le 500 delegazioni presenti a Terra Madre, evento che pure ha dedicato spazio e tempo all’Africa e alle storie dei migranti. Grandi assenti i delegati di Sierra Leone, Liberia e Guinea, paesi colpiti dall’epidemia, e un pezzo di Oriente rappresentato dai delegati della Siria sotto il controllo dell’Isis. Cenerentola non è stata invitata al ballo nonostante non vi fosse alcun divieto da parte delle autorità e qualcuno abbia parlato di una discriminazione da preferire al rischio di impaurire i visitatori con presenze “sospette”. Certo è che quella parte di mondo, sempre più numerosa e in cucina a sgobbare mentre si aprono le danze, aspetta la sua “fatina buona”. E non per una rivoluzione da salotto.

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