a ogni movimento la sua zavorra
Angelo Zaffuto, per gli amici Angioletto, la prima espulsione del M5S di Caltanissetta porta il suo nome. Militante della prima ora, fino a qualche giorno fa Angioletto era un volto importante dei pentastellati del capoluogo nisseno, grazie al suo blog sempre aggiornato e al ruolo di primo piano svolto nell’operazione Fiato sul collo. Proprio dall’alto di questa operazione, con cui il Movimento ha ripreso per mesi le sedute del consiglio comunale, Zaffuto ha criticato la nomina di Eugenio Alessi a segretario generale del Comune di Bagheria. Eugenio Alessi, lo stesso uomo che non avrebbe concesso l’uso della telecamera durante i consigli comunali di Caltanissetta, cosa che pare non avere inciso nella decisione del sindaco Cinquestelle e che ha esacerbato i contrasti già esistenti col nisseno Giancarlo Cancelleri, altro protagonista di Fiato sul collo, oggi portavoce del Movimento all’Ars e braccio destro di Beppe Grillo.
Almeno questo è quanto fatto trapelare nei mesi scorsi da Zaffuto, che ha aggiunto alle perplessità nei confronti della nomina di Alessi una richiesta di spiegazioni sulla fine delle restituzioni di parte degli stipendi dei parlamentari e un’aspra critica sulla cancellazione di video girati durante riunioni interne. Queste fra le più importanti critiche avanzate al M5S prima della fatidica riunione in cui Zaffuto, assente per motivi personali, è stato sbattuto fuori dal meetup da una ventina di attivisti, in presenza degli eletti all’Ars, dei portavoce in consiglio comunale e degli assistenti parlamentari.
L’esito dell’incontro gli è stato comunicato (ma non spiegato) nei giorni a seguire con una semplice mail e a rendere ancora più grottesco il curioso esempio di democrazia partecipata, le parole di Giancarlo Cancelleri su Facebook a commento. «E’ ovvio che lungo il cammino incontreremo contestatori, disturbatori, gente che distrugge tutto senza la minima voglia di costruire, ecco quelli sono come zavorra e con la zavorra non puoi vincere una corsa, certo ti fortifica portarla per un periodo, ma una volta tolta andrai veloce come il vento». Morale della favola: chi non concorda con la linea ufficiale è una zavorra da mollare.
Si può ancora nutrire qualche dubbio sull’identità autoritaria e sulla matrice di destra di un movimento che parla alla pancia delle persone?
interessanti le rivelazioni dettagliate di questa espulsione da un movimento che si batte contro tutto, a favore della nostra benedetta “democrazia”