al caffè col Presidente

9 novembre 2014 di: Clara Margani

Una domenica mattina a Villa Borghese a Roma. Giornata splendida con unatemperatura che invita a sedersi ai tavolini del caffè all’aperto della Casa del Cinema tra Largo Marcello Mastroianni e Via Alberto Sordi. I bambini possono salire sul trenino che fa il giro della villa e cavalcare pony mansueti di vario colore e i genitori osservarli mentre si riempiono le mani di ghiaia o rincorrono i cagnolini in libera uscita. Chi non è genitore, lo è stato o non ha nessuna voglia di diventarlo, può scaldarsi ai raggi del sole o rinfrescarsi all’ombra degli alberi sempre verdi che fiancheggiano un prato ben curato, dove d’estate vengono diligentemente allineate le sedie dell’arena cinematografica il cui schermo spento campeggia davanti alla costruzione a due piani del caffè. Gente comune dai quartieri limitrofi o dalla periferia, lettori assorti di libri o di giornali e pensatori che fermano su carta le loro osservazioni, comunicatori solitari con il loro cellulare all’orecchio o conversatori discreti che sorseggiano bevande calde o fredde.

Ad un certo punto questa scena animata e leggermente rumorosa subisce un fermo immagine all’arrivo di due coniugi anziani, l’uomo al braccio della donna, che avanzano lentamente ma dignitosamente lungo il viottolo principale e cercano un tavolino al sole dove sedersi, ordinare qualcosa e chiacchierare. Molto discretamente e a una certa distanza da loro alcuni uomini li accompagnano con lo sguardo e si posizionano in punti strategici del caffè tanto da non perderli di vista. L’uomo anziano ha un completo grigio chiaro, la donna una giacca scura e un foulard dai colori vivaci. Ordinano un aperitivo e lo sorseggiano con calma sgranocchiando delle patatine. Si vede che sono rilassati, che gli piace vivere questo momento di pausa in mezzo alla gente, rispondere ai saluti discreti e rispettosi di quelli che passano e li riconoscono; nessuno si ferma ad importunarli, ad interrompere la tranquillità del loro momento di sole e di verde, solo qualche veloce istantanea da lontano per ricordare il momento in cui Giorgio e Clio, confusi tra la gente hanno sperato di essere due semplici pensionati una domenica mattina a Villa Borghese a Roma.

2 commenti su questo articolo:

  1. Marina scrive:

    Ritorna alla mente l’immagine di un altro grande vecchio presidente, che amava mischiarsi alla gente, anonimamente, con la semplicita di un cittadino qualunque: Sandro Pertini.

  2. chicca scrive:

    qualcuna era femminista perché pensava che un giorno sarebbe diventata presidente della repubblica italiana

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