ricordo di Marta Cimino

10 novembre 2014 di: Ornella Papitto

Era sera quando Rossella mi ha chiamata per darmi la notizia triste: «È morta Marta». Oddio, non credevo che stesse così male… L’ho chiamata un anno fa per invitarla a Termini dove sarebbe venuta una sua amica carissima per presentare una nuova edizione del suo libro, con nuovi documenti. Quel libro, Marta, me lo aveva dato molti anni fa, fidandosi di me.

Marta l’avevo conosciuta nelle riunioni di lavoro, tra le stanze dell’ex O.P., Ospedale Psichiatrico. Un piccolo gruppo di sociologi con il desiderio di confrontarsi e di ascoltarsi, di raccontare le esperienze vissute con i malati mentali. Marta, in piedi, con le braccia quasi conserte, che teneva in mano un sigaretta, in quei periodi in cui era ancora possibile fumare e lavorare.

Marta, attenta, gentile di una gentilezza spontanea, con un sorriso pacato e l’occhio che ti segue. È lì, paziente che aspetta il suo turno e poi parla con dolcezza, mai nessuna prepotenza, ma solo fermezza. Marta generosa nel lavoro e sicuramente nella vita. Leale e coerente, qualità che me l’hanno fatta stimare tanto. Marta che ci guardava con aria benevola, tra le discussioni accese.

Facevamo parte di quel gruppo che voleva cambiare il mondo “da dentro le istituzioni”. Marta aveva capito prima di noi che la sfida era quasi impossibile da vincere. Eravamo granelli di sabbia ma ancora adesso la sfida è aperta.

Marta è stata coerente fino in fondo. Laica fino in fondo.

Proprio il giorno prima del suo andare via, riflettevo sul bisogno umano di immortalità e pensavo che si è immortali solo quando qualcuno ti ricorderà perché hai lasciato qualcosa di importante e pensavo anche che la promessa cristiana di immortalità nasce per consolare chi non ha lasciato nulla di sé agli altri.

Ecco Marta, per me sei già immortale.

Tutte le amiche di Mezzocielo si uniscono al ricordo di Marta, e  inviano alla grande bella famiglia  Cimino Saladino affettuosi pensieri di vicinanza nel rimpianto per l’amica perduta.

1 commento su questo articolo:

  1. rossella caleca scrive:

    Condivido con Ornella molte cose, comprese le immagini ancora vivide nella memoria di Marta, del suo modo di essere “con” le persone, “dentro” le situazioni, della sua pacata determinazione, della sua capacità di tessere legami, di essere nell’autenticità e con la solidarietà operatrice di pace. Ornella ha saputo restituirci, con poche frasi, la presenza e l’essenza di una persona indimenticabile.

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