Diritti gay: il 2015? Un anno irriducibilmente ‘gender’ da “Il Fatto Quotidiano del 31.12.14

31 dicembre 2014 di: Dario Accolla

…Gender – che altro non è che il termine inglese per “genere” – comincia a usarsi nella dicitura “gender studies”, ovvero quegli studi di tipo sociologico, psicologico, linguistico, giuridico, ecc, che indagano su come in millenni di potere maschile (e maschilista) si sia creata una società ingiusta, violenta, sessista e razzista. Questo termine, perciò, indica il contrario di tutto questo: se sei per l’eguaglianza, il rispetto, le pari opportunità, la diversità vista come ricchezza e non come elemento di discriminazione, sei gender.

Gender sono quei genitori che ti amano a prescindere dalla persona che ami. Quelli che ti giudicano a seconda di chi ami (o di chi sei) li lasciamo volentieri alle sentinelle e all’elettorato diGiorgia Meloni e Salvini, per capirci.

Gender sono quelle scuole che operano affinché non ci siano più ragazzi/e che si suicidano per omofobia. Quei giudici e quei sindaci, con lo sguardo rivolto alla Costituzione e all’Europa, che considerano le persone tutte uguali. Di tutto questo hanno paura i sacerdoti milanesi, i partiti politici di destra (e di certa “sinistra”) e coloro che stanno zitti a leggere in piedi libri di cui, con ogni evidenza, non capiscono il significato.

Il 2014 si chiude perciò tra qualche vittoria e l’amara constatazione che tanto c’è da fare. Nell’anno che verrà sarà dovere delle persone per bene, quali noi siamo, fare in modo che il nostro presente si avvicini sempre di più a quello di paesi di vecchia e nuova democrazia. Se a qualcuno non piace, può sempre emigrare in Russia o in Uganda.

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