Discorso di Napolitano, il saluto e l’appello al coraggio dal “Corriere della Sera” del 31.12.14

31 dicembre 2014 di: Marzio Breda

…Insomma: la crisi di sistema sembra quasi del tutto superata, le fibrillazioni politiche arginate dalla diffusa voglia di stabilità, il cammino delle riforme imboccato, il risanamento dell’economia seriamente avviato. Dovrebbe ispirarsi a questo bilancio in chiaroscuro (ma con prevalenza della luce sul buio, per evitare d’essere ansiogeno) il messaggio che Giorgio Napolitano rivolgerà stasera agli italiani in tv, a reti unificate.

Ovvio che, avendo rivendicato il dovere di parlare «il linguaggio della verità», e magari con durezza, il presidente non nasconderà i problemi ancora aperti: la disoccupazione, le nuove povertà, la questione morale, l’avanzata di umori antieuropei e antipolitici, la rassegnazione alla retorica del declino. Ma, e qui sta un punto sul quale insiste da sempre il capo dello Stato, questa deriva può essere fronteggiata con successo se la politica ritroverà coraggio e se pure i cittadini s’imporranno uno scatto. Sono diversi gli esempi cui riferirsi, e da lui tante volte indicati: i giovani con la loro ansia di fare, l’attivissimo mondo della ricerca, la risolutezza di certi capitani d’industria. Unendo le forze e soprattutto chiudendo bene il cantiere delle riforme (da quella sul bicameralismo paritario, propedeutica a molte altre, a quella parallela del sistema elettorale) l’Italia può davvero far partire la modernizzazione di cui c’è urgente bisogno e che Napolitano non si è mai rassegnato a non veder completata.

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