Imparare ad essere il miracolo di qualcuno

29 dicembre 2014 di: Stefania Di Filippo

Il termine miracolo deriva dal latino “miraculum”, che sta a designare una cosa meravigliosa. Una cosa meravigliosa come quella che, in un giorno qualunque, nella città in cui si vive peggio in Italia, secondo una classifica recente, è successa. Il miracolo è un uomo che presta servizio presso la Guardia di Finanza di Agrigento, che è riuscito a salvare un bambino di due anni praticandogli delle manovre di salvataggio, le quali gli erano state insegnate ad un corso di primo soccorso. Tutta l’Italia ne parla, tutti ne sono estasiati e a buona ragione e diritto. Ma cosa sarebbe successo se quell’uomo non si fosse trovato da quelle parti? Se non avesse avuto la prontezza di riflessi che ha dimostrato? Non sarebbe meglio educare ed educarci a delle nozioni di primo intervento? Non sarebbe meglio se si introducessero, magari, alle scuole medie, dei corsi per insegnare ai futuri uomini e donne del mondo ad essere, nel caso in cui dovesse essercene bisogno, il miracolo di qualcuno? La “cosa meravigliosa” che accade per caso? Insegnare agli uomini e alle donne del futuro ad essere dei bravi genitori, dei bravi insegnanti, dei bravi cittadini? Non sarebbe meglio insegnare ed imparare ad essere pronti?. Un vecchio proverbio siciliano dice: “Pensa a mali ca t’arrinesci beni” ossia pensare al male in modo tale che tu ne possa trarre solo del bene e la saggezza popolare non si smentisce mai, perché se è stata designata con il termine saggezza, un motivo ci sarà ed è quello di pensare sì, a quanto quest’uomo sia stato provvidenziale, ma anche a doverci chiedere cosa possiamo fare noi, per esserlo, a nostra volta.

2 commenti su questo articolo:

  1. Elisabetta scrive:

    Saggia riflessione, niente di più vero!

  2. Sonia scrive:

    Grazie Stefania è un concetto bello è un’idea brillante:”essere noi il miracolo per qualcuno”!

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