“Parigi, il giorno più lungo l’odio nato in mezzo a noi” dal Corriere della Sera del 10.01.15
…Resta infine l’inquietante sproporzione fra l’azione di un piccolo gruppo di fuoco e le conseguenze umane, politiche, morali per Parigi, per la Francia, per l’Europa, soprattutto se la fermezza si mescolasse all’odio interreligioso e alla frattura fra comunità, assecondando così il piano terroristico.
Non è ancora il momento dei bilanci, almeno fino a quando gli avvenimenti siano stati ricostruiti. Ma alcune cose risultano con evidenza, a partire dal martirio di Charlie Hebdo, non sufficientemente protetta rispetto alle ricorrenti minacce. Le forze speciali hanno messo fine alla fuga dei terroristi con un assalto in contemporanea che forse non presentava soluzioni alternative. Sta di fatto che il bilancio di vittime innocenti è altissimo e che l’uccisione dei terroristi riduce i margini d’indagine sulla rete di complici e fiancheggiatori. Sarà più complicato capire se si sia trattato di “lupi” solitari, sbucati dalla foresta urbana, o di un piano preordinato, magari coordinato dall’esterno. Comunque sia, la spietata lucidità dei terroristi ha riunito le vittime in una sorta di orrore perfetto: giornalisti, inermi cittadini, un poliziotto musulmano, un supermercato kosher, abitualmente frequentato da ebrei.
Seguo questa rubrica come tutto il giornale ben fatta, spesso stampo e ritaglio quello che segnala la D’Angelo.
La ringrazio molto.
Questi ritorni sono molto importanti per fare sempre più del mio meglio.