e dove andrò

12 gennaio 2015 di: Francesca Traìna

Il successo che hanno le poesie di Fracesca Traìna presso i nostri lettori o lettrici è inconfutabile. Questa sua composizione pare racchiudere venti di guerra e nostalgia di pace, dunque la più adatta in questo momento.

E dove andrò io che amavo rimanere?

questo brusio di guerra mi ferisce

ma so che tu amica della luce

non hai scordato cammini di rugiada

anche se il vento fra i tuoi capelli tace

e più gli è caro muovere le foglie

non sosterai a lungo in quest’inverno.

Come me che amavo rimanere

nei nuovi varchi andrai al passo

convinta d’aver perduto poco

o molto – chissà se lo sapremo –

di quanto dentro gli anni resta

perciò non dirmi che da te fuggo

se solo mi allontano dall’agguato

da chi spacciandolo per dono

pone il cavallo al centro del giardino

ancora a ricordare fiamme e lutti.

(da Dentro gli anni – 1999 S. Sciascia Editore)

4 commenti su questo articolo:

  1. Guido scrive:

    Ormai sono un fan di Francesca Traìna. Bella e suggestiva questa poesia, adatta a questi giorni infernali

  2. Nuccia Giannì scrive:

    Poesia stupenda, adatta all’odio della guerra ma anche alla speranza di pace e alla distruzione degli inganni e delle ipocrisie

  3. Adele scrive:

    Interessante la metafora del cavallo ( Ulisse) come dono e, al contrario, si manifesterà come inganno portatore di guerre e distruzioni. Il terrorismo islamico è questo. I terroristi circolano fra la gente comune, si mescolano a noi per poi colpire a tradimento e con efferata e ingiustifica crudeltà.

  4. giuseppe la rosa scrive:

    bella la metafora del cavallo nel giardino (ulisse), in questi tempi invernali e carichi di brusii di guerra.
    giuseppe la rosa.

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