L’AMACA da “La Repubblica” del 17/01/2015

17 gennaio 2015 di: Michele Serra

È sbagliato pretendere che un Papa sia favorevole alla satira sulle religioni. È sbagliato pretendere che un giornale di satira rinunci a fare satira sull’Islam. È sbagliato pretendere che un musulmano non si offenda vedendosi raffigurato come un fanatico imbecille. È sbagliato pretendere che un giornale non satirico parli lo stesso linguaggio e faccia le stesse scelte di un giornale satirico. Hanno tutti ragione: è la gestione delle diverse ragioni a segnare la differenza, in termini di umanità, di intelligenza, di lungimiranza.

Aggiungerei, non cinicamente: di utilità della fatica e dei costi. Ucciso un satirico ne nasceranno altri cento, rapita e intabarrata nel burqa una ragazza se ne libereranno altre mille, bombardato uno Stato “canaglia” lo vedrai incanaglire, e per contagio se ne ribelleranno altri dieci, l’idea di esportare la democrazia con la guerra è presuntuosa e cretina in uguale misura. Non esiste al mondo predicatore salafita o generale bombarolo che sia in grado di offrire una soluzione realistica del conflitto in corso, sia pure lo sterminio completo del nemico. Guerra e terrorismo sono, in questo senso, utopia come la pace. Al netto delle utopie, vincerà chi saprà gestire meglio le proprie ragioni.

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