Si può essere giovani sognatori?

2 gennaio 2015 di: Elisabetta Pasca

Trovandosi seduti sul parquet malmesso di un qualsiasi teatro di una piccola città italiana, con un copione stretto in mano per seguire, da dietro le quinte, la prima di un nuovo spettacolo. In quel momento, circondati da attori frementi che con il latte alle ginocchia e gli occhi luccicanti di venerazione aspettano di entrare in scena, ci si può lasciar andare a diverse riflessioni. Ognuno di noi ha una naturale tendenza, una passione, ognuno di noi ha un talento. Alcuni non vogliono ammetterlo, altri lo scoprono sin da subito, altri ancora si arrendono prima di scovarlo. Infine c’è chi, pur consapevole della propria inclinazione, del proprio sogno, è costretto in uno spazio angusto, senza la possibilità di veder mai le luci della ribalta. Costretto da una società che oramai non riesce a dar spazio a tutti, una società che non appoggia gli ambienti di nicchia, che non supporta artisti, teatranti, scrittori. Una società che lascia i giovani in balìa di loro stessi, senza puntare su di loro; gli stessi giovani che sono pronti a mettersi in gioco, rimboccandosi le maniche, andando contro i loro sogni. Obbligati, a volte, a scendere a compromessi con il proprio talento, mettendolo da parte perchè con i sogni non ci si compra il pane. Giovani italiani che scappano via dal proprio bellissimo paese per cercare fortuna, per cercare al di là dei confini qualcuno che apprezzi la cultura dalla quale provengono. Giovani pronipoti di una classicità, di un’arte senza precedenti, di un’Italia ricca di storia, che ora del teatro e della letteratura quasi non sa che farsene. Si dice troppo spesso che i ragazzi non hanno inventiva, non hanno volontà, si fa troppo spesso riferimento a giovani disillusi, a cui non rimane altro che tedio, come avrebbe detto Foscolo, ma non dimentichiamo quella gioventù che con caparbietà ancora crede in un futuro roseo e mai smetterà di farlo.

2 commenti su questo articolo:

  1. Daniele scrive:

    Bell’articolo che purtroppo racconta una triste verità ormai.

  2. Ludovica Mercuri scrive:

    Bellissimo articolo!

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