Una matita che taglia il vento
Un pugno alzato, una matita che taglia il vento.
La prima immagine del neonato 2015 ha i contorni spigolosi delle brutte notizie e i colori forti del dolore. Subito dopo, però, si mette a fuoco uno sfondo fatto di volti di cartelli, di occhi tristi ma decisi ad ostacolare il messaggio che una pallottola può spezzare una matita, una penna, un trattino lampeggiante sullo schermo di un computer o di un cellulare.
Le notizie impazzano da giorni e le immagini di punte di grafite affollano tv, giornali, social network e qualsiasi tipo di mezzo d’informazione, c’è chi prova ad alzare i toni pompando paura nelle menti e chi scarabocchia un foglio per deridere quel terrore usato dagli avvoltoi desiderosi di sfruttare l’orrida occasione mettendosi cosi di fatto sulla stessa linea di tiro di chi ha imbracciato i kalashnikov .
Charlie, per i non addetti ai lavori, era forse solo un nome magari associato a una maglietta gialla con una striscia nera, oggi è un grido, di ragazzi barricati nelle classi
di un paesino a nord di Parigi, di colleghi che hanno sfogato la rabbia sui fogli bianchi, di tutta la gente che magari è atea ma fa battezzare i figli “perché si fa cosi” ma non ha esitato ad alzare una matita per scrivere “libertà” là dove un colpo di mitra credeva di averla cancellata.
Brava Chiara ! Speriamo di averti spesso fra noi.
Articolo molto bello. Scritto con passione!
Un disastro cominciare l’anno con tanta violenza! Comunque ottimo articolo! Emozionante!
Complimenti per l’articolo ,
Brava
Articolo molto bello, parole appropriate che colpiscono il cuore
Articolo interessante e ben scritto,ottima sintesi del sentimento comune di partecipazione,aldilà dell’ipocrisia e del qualunquismo che qualcuno critica. ComplimentI all’autrice.