l’ultima uscita del grillo parlante

19 febbraio 2015 di: Ornella Papitto

Dal blog di Beppe Grillo riporto, integralmente, il punto n. 6.

6) «Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione. Questo è un punto complesso ma decisivo. Nell’era dei droni e del totale squilibrio degli armamenti il terrorismo, purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella. E’ triste ma è una realtà. Se a bombardare il mio villaggio è un aereo telecomandato a distanza io ho una sola strada per difendermi a parte le tecniche nonviolente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana. Non sto né giustificando né approvando, lungi da me. Sto provando a capire. Per la sua natura di soggetto che risponde ad un’azione violenta subìta il terrorista non lo sconfiggi mandando più droni, ma elevandolo ad interlocutore. Compito difficile ma necessario, altrimenti non si farà altro che far crescere il fenomeno».

Otto punti del discorso. Tutti impossibili da attuare oggi e anche domani. Buoni propositi, ma per il futuro. Come hanno contributo, fino ad oggi, con i loro otto punti? Paghiamo anche loro in Parlamento e al Senato.

Il sangue rosso dei 21 giovani egiziani di religione copta, nel Mediterraneo, mi ricorda il sangue delle tonnare: odiose per tutti noi. Ma il sesto punto è la massima espressione del delirio mistico di Beppe Grillo. «Non sto né approvando né disapprovando, lungi da me».

Infatti Grillo si sta barcamenando e lungi da me e da tutte le persone che hanno chiaro che con gli esaltati, non integralisti, perché loro non sono integri ma disintegrati con l’alibi della religione, non si può ragionare, non perché non lo desideri io, ma perché sono loro che hanno chiuso a qualsiasi forma di dialogo e di confronto. Infatti scannano persone indifese, come fossero capretti sotto la festività di Pasqua, ma non per mangiarli ma per dimostrare la loro potenza, il loro potere assoluto. Sangue, si nutrono di sangue umano, i bastardi, perché chi non riconosce il diritto alla vita di persone indifese è solo un bastardo.

La religione? Alibi. Non altro. Come è accaduto anche nel nostro triste ed odioso passato.

Che fa Grillo? Si barcamena.

E il suo amato Casaleggio? È diventato anche filosofo e spudoratamente avvisa gli imbecilli italiani che l’abilità della manipolazione delle parole fa raccogliere frutti inaspettati. Lo sa Casaleggio che la parola “manipolazione” è sinonimo di “alterazione” della realtà? I due amici sono maestri e ciò che ha scritto Grillo ne è una dimostrazione lucida.

Allora consiglio a Grillo, Casaleggio, la Taverna, De Battisti, Di Maio, Fico e altri fedeli della religione Marketing, di prendere un aereo, arrivare a Lampedusa e da lì prendere un barcone, riempirlo di fiori e ghirlande e sbarcare in terra di Libia per incontrare quei poveri terroristi dell’Isis, per essere i loro interlocutori, i quali li stanno aspettando a braccia aperte.

Non consiglio a Grillo di farsela a nuoto fino alle spiagge della Libia, perché potrebbe incontrare qualche barcone di disperati che potrebbero ripescarlo e riportarlo in terra d’Italia, rinunciando così all’abbraccio amichevole e pacifico con i terroristi dell’Isis.

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