syriza for ever

6 febbraio 2015 di: Rita Annaloro

Mentre noi continuiamo la nostra crociata, non solo intellettuale, verso i sacri valori dell’Occidente, basicamente libertà di moda e di manipolazione, i nostri impavidi amici di Syriza continuano la loro battaglia d’Europa, combattuta sulle sedie scomode di altrettanto scomodi interlocutori, seguiti dall’occhio sospettoso di giornalisti prezzolati dagli stessi poteri che hanno costretto il popolo greco alla fame.

Ogni tanto sullo schermo ci viene mostrata l’espressione tesa di Varoufakis o quella più rassicurante di Tsipras che si battono per la loro gente, in modo legale, democratico, in nome di quei valori (solidarietà, giustizia, democrazia) su cui i loro antenati posero le basi di un pensiero poi generalmente condiviso, quello poi comunemente chiamato occidentale, che continuiamo ad esportare a suon di bombe dappertutto, convinti come siamo della sua bontà. Cosa succederà ai nuovi Davide nessuno lo sa e pochi se ne curano: vogliamo sapere piuttosto cosa succederà ai nostri soldi, quelli di cui siamo creditori, l’andamento dei mercati, le previsioni del Pil ecc. e alla fine, come già qualcuno dice, quello che succederà alla Grecia è ininfluente.

Ininfluente per cosa, o per chi? Per la pace in Europa, per le quotazioni dell’Euro, per le guerre in corso in mezzo mondo? Eh sì, forse anche le varie missioni di pace-guerra non saranno influenzate da quello che succederà alla Grecia: se loro “continueranno a suonare le loro trombe, … noi continueremo a suonare le nostre campane “ e tutti i nostri tromboni e flauti sulla stampa continueranno a sostenere la superiorità del modello occidentale.

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