Una riflessione a puntate: il valore della nostra povera società

24 febbraio 2015 di: Simona Mafai, 25 febbraio

La società (italiana, europea, occidentale) in cui  viviamo, contiene molti elementi negativi, che parecchi di noi (una “robusta minoranza” ) denunciamo senza sosta: le diseguaglianze sociali, le violenze contro le donne,  la corruzione, il cattivo funzionamento dei servizi, e ancora, ancora….A volte si arriva ad una condanna globale, senza rendersi conto che proprio questa capacità di critica diffusa, costante, implacabile, è un valore prezioso della nostra società.

Leggendo il libro “Sottomissione”, di Houellebecq (che ha avuto una tragica pubblicità perché uscito a Parigi poche ore  prima del massacro di 12 giornalisti nella redazione di Charlie Hebdo) sono stata colpita non tanto dalla  immaginaria rappresentazione della calma ma inesorabile avanzata della ideologia musulmana che, aiutata anche dal danaro, finisce col “sottomettere” politici  ed intellettuali laici, ma dalla descrizione della povertà dei valori di questi ultimi, che trascorrono la vita tra intrighi universitari, squallidi incontri con le escort, cibi precotti riesumati in fornelli a microonde, indifferenza e  disprezzo per la società circostante. Se le  società occidentali fossero  solo questo, il Corano potrebbe giganteggiare e fare proseliti ovunque!

Traggo dal libro  di Houellebecq (contrariamente alle sue intenzioni, che vogliono denunciare “la miseria affettiva dell’uomo contemporaneo”)  una spinta obbiettiva a vivere più consapevolmente (ed anche con più orgoglio) il nostro mondo, con le sue contraddizioni e ingiustizie da superare, ma anche con la ricchezza di pensieri,  dubbi, conflitti che hanno gettato attraverso i secoli le basi di società pluraliste, che respingono ogni assolutismo. Realizzando importanti conquiste civili.

Certo, ci sono carenze e ingiustizie,  con cui donne, uomini, bambini si scontrano ogni giorno; ma ci sono anche la libertà e il diritto di denunziarle e di operare, singolarmente e collettivamente, per ridurle e  cancellarle.

Non esiste, o almeno non lo vedo, un modello di società ottimale da copiare.

Posso solo scommettere sul dinamismo insito nel nostro sistema di vita, sulle potenzialità di mutamento in esso esistenti: e sulla nostra volontà e capacità  di agire per  portarle alla luce.

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