una sola Shoah?

24 febbraio 2015 di: Susanna Prio

Si è svolta a Roma al Teatro L’Aura dal 3 al 4 Febbraio la Rassegna Voci dalla Shoah-Premio Settimia Spizzichino-Gli anni rubati. Nei due giorni sono stati presentati 12 corti teatrali, della durata di 15 minuti, che trattavano in vario modo l’argomento e il 5 Febbraio nella sala del Carroccio in Campidoglio è stato assegnato il premio in memoria di Settimia Spizzichino, unica donna sopravvissuta al rastrellamento degli ebrei avvenuto il 16 ottobre del 1943 nel ghetto di Roma e in altre zone della città. Con varie modalità i testi presentati hanno declinato l’argomento, ottenendo alcuni di essi i premi come miglior testo, miglior regia, miglior attore, migliore attrice e miglior spettacolo. Il testo “Esterina”, scritto dalla nostra collaboratrice Clara Margani, ha ottenuto il premio per la migliore attrice: Masaria Colucci che ha interpretato con grande sensibilità una donna anziana che racconta gli anni della sua amicizia con una bambina, e poi ragazza, ebrea, catturata in quel 16 ottobre 1943. Questo testo trattava dunque di una pre-Shoah rispetto a quanto illustrato dagli altri corti, incentrati maggiormente sulla descrizione dei trasporto sui treni, sulla vita nei campi di concentramento, sul salvamento degli ebrei da parte di persone definite “I giusti”.

Nella prima serata si è poi verificato un fuori programma. Uno spettatore ha chiesto la parola e salito sul palco ha invitato tutti i presenti a riflettere sul fatto che non esiste una sola Shoah, ma tante Shoah, che si sono verificate nel passato e ha citato il popolo armeno e che si verificano anche nel presente e ha citato il popolo palestinese. Le parole dell’uomo e gli applausi che hanno accompagnato il suo intervento hanno destato le ire di alcune delle organizzatrici della rassegna, appartenenti alla famiglia di Settimia Spizzichino, che hanno dichiarato che esiste una sola Shoah e che l’esempio citato dei palestinesi era un affronto e una deliberata provocazione, e minacciato di far saltare tutta la manifestazione. Essendosi allontanato il “provocatore” e in grazia dell’intervento pacificatore di un’altra organizzatrice di chiara provenienza extracomunitaria, la serata è terminata regolarmente, lasciando però aperta la questione sull’unicità o la numerosità della Shoah.

3 commenti su questo articolo:

  1. Nives scrive:

    Sono d’accordo con lo spettatore che ha affermato che non esiste una sola Shoah e penso che gli ebrei che vivono nei vari paesi del mondo dovrebbero riflettere sul fatto che sono di religione ebraica, ma non sono cittadini dello Stato di Israele. Ho molti amici di religione ebraica che non condividono la politica dello Sato d’Israele.

  2. amelia scrive:

    Dall’enciclopeedia Treccani: shoah Termine ebraico («tempesta devastante», dalla Bibbia, per es. Isaia 47, 11) col quale si suole indicare lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo conflitto mondiale; è vocabolo preferito a olocausto in quanto non richiama, come quest’ultimo, l’idea di un sacrificio inevitabile.
    Lo sterminio è l’omicidio organizzato sistematicamente ai danni di un ampio numero di soggetti, con lo scopo di annientare una popolazione o un gruppo sociale per ragioni etniche, politiche o religiose.
    Sterminio come sinonimo di genocidio: crimine contro i diritti dell’uomo, perseguito dalle leggi internazionali.
    C’è poco da rivendicare….

  3. Ida scrive:

    Sono ebrea, mia nonna si chiamava Esterina e sono d’accordo che non esiste una sola Shoah.

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