Diffidate di chi dice questo è “contro natura” dal “Corriere della Sera –Sette” del 27.03.15

27 marzo 2015 di: Nuccio Ordine

In un capitolo dei suoi splendidi Saggi – intitolato Della consuetudine e del non cambiar facilmente una legge acquisita – il grande Montaigne dedica riflessioni memorabili al tema della natura. Il filosofo distingue, con la sua consueta chiarezza, i concetti di “consuetudine” e di “natura”: le leggi della coscienza, infatti, che noi diciamo nascere dalla natura sono da attribuirsi invece alla consuetudine….

…In effetti è l’<<abitudine che ci nasconde il vero aspetto delle cose>>. Basti pensare al mondo della politica ( “I popoli allevati nella libertà e nell’autogoverno, considerano ogni altra forma di ordinamento politico mostruosa e contro natura. Quelli che sono abituati alla monarchia fanno lo stesso”), oppure a tutti quei comportamenti che vengono considerati “contro natura” perché mettono in discussione le regole vigenti in una determinata società. Relativizzare i punti di vista aiuta a capire meglio: chi passeggia nudo può essere considerato “contro natura” in una metropoli ma non nella foresta dell’Amazzonia. Ecco perché la consuetudine è <<in verità una maestra di scuola prepotente e traditrice>>, in grado di <<forzare ogni istante le regole della natura>>. Bisogna diffidare, insomma, di chi parla in nome della natura: definire, per esempio, “contro natura” legami tra esseri dello stesso sesso è frutto solo della protervia umana. Dall’amore tra uomini, è scritto nel capitolo Dell’amicizia, possono anche derivare “frutti utilissimi ai privati e al pubblico”.

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