lettrici a voce alta

28 marzo 2015 di: Susanna Prio

L’Istituzione delle Biblioteche di Roma è nata nel 1996, mettendo a sistema le biblioteche che fino ad allora facevano capo alle relative circoscrizioni, ora Municipi, e avviando così un processo di rinnovamento e di riqualificazione del servizio e delle sue sedi, che sono dislocate su tutto il territorio della città. Le finalità delle Biblioteche di Roma sono quelle di garantire il diritto alla cultura e all’informazione e di promuovere lo sviluppo della comunicazione in tutte le sue forme, offrendo un accesso facile e immediato al libro e a tutti gli strumenti della conoscenza che le nuove tecnologie sono in grado di mettere a disposizione.

Non solo nelle biblioteche comunali chiunque può entrare liberamente per leggere e sfogliare i libri che vuole, oppure chiederli in prestito per leggerli a casa, ma anche è possibile assistere a cicli di proiezioni di documentari e film, a conferenze su vari argomenti, a presentazioni di libri, a laboratori creativi per adulti e bambini. Una delle iniziative più interessanti è la presenza in numerose sedi di un gruppo chiamato “Lettori ad alta voce”. Si tratta di utenti che si incontrano in biblioteca con una cadenza settimanale, e mettono a disposizione le loro voci per dare suono alle parole scritte sia da autori classici conosciuti che da scrittori emergenti e poco conosciuti. Il 19 marzo il gruppo dei lettori della biblioteca Marconi ha dato voce a una riduzione dell’opera teatrale “Farm Hall 45”, scritta da Giuseppe O. Longo, docente del Master in Comunicazione della Scienza della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Questo testo tratta del gruppo di dieci scienziati tedeschi, impegnati nelle ricerche nucleari, che furono trasferiti nel 1945 dagli alleati nella tenuta di campagna di Farm Hall in Inghilterra, dove rimasero per sei mesi in uno stato paragonabile agli arresti domiciliari. Erano stati catturati sia per evitare che proseguissero la loro attività, sia per sottrarli alla cattura da parte dei russi; potevano muoversi liberamente nella tenuta, ma fu loro chiesto di impegnarsi a non tentare la fuga ed essi diedero la loro parola d’onore. I locali della tenuta erano gremiti di microspie, tutte le conversazioni vennero registrate all’insaputa degli ospiti e le trascrizioni di quelle registrazioni restarono coperte dal massimo segreto fino al 1992.

Sulla base di quelle trascrizioni Giuseppe O. Longo ha costruito il suo testo teatrale, dando vita alle riflessioni, ai tormenti, agli scrupoli, ai rancori, alle rivalità di quei dieci scienziati all’indomani dello scoppio della bomba atomica su Hiroshima da parte degli alleati. Nelle loro parole emerge la responsabilità della scienza, l’asservimento della medesima al potere, la condizione di sconfitti, la delusione per le loro aspirazioni tradite, la volontà di alcuni di impegnarsi per un futuro migliore. Ma l’aspetto più interessante della performance è stato che a dare voce ai dieci scienziati sono state dieci donne, dato che in realtà i “Lettori ad alta voce” sono nella maggior parte dei casi delle lettrici. Un’ulteriore testimonianza del fatto che, come avviene in tante altre occasioni, sono le donne a veicolare l’amore per la cultura e la pratica della sua diffusione.

Si possono scegliere i libri direttamente dagli scaffali, oppure cercare un soggetto o un argomento consultando i cataloghi per autore e per materia. Per ogni informazione o chiarimento ci si può rivolgere al bibliotecario, che aiuterà ad orientarsi nella biblioteca ed a trovare ciò di cui si ha bisogno. Nelle biblioteche ci sono libri di tutti i tipi (dai classici ai gialli e ai bestseller italiani e stranieri) e su qualsiasi argomento: saggistica, informazione, manuali, fumetti, enciclopedie; si è realizzato così un maggiore coordinamento nella gestione del patrimonio librario ed audiovisivo che ha consentito la diffusione del piacere della lettura.

1 commento su questo articolo:

  1. Marisa scrive:

    Pur avendo minor tempo a disposizione degli uomini le donne leggono più di loro. Mi fa piacere sapere che alcune addirittura si impegnino a leggere “ad alta voce” per altri .

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