un palermitano tra i desaparecidos argentini

27 marzo 2015 di: Federica Aluzzo

A quasi 40 anni dal golpe del generale Rafael Videla (il 24 marzo del 1976) – il più silenzioso ma anche il più sanguinario mai realizzato in America Latina – continuano in Argentina ed in vari paesi europei i processi giudiziari contro i responsabili di incredibili violazioni dei diritti umani e del tragico bilancio di 30 mila desaparecidos di cui, forse non tutti lo sanno, almeno un migliaio italiani. Una forte presenza di connazionali che trova giustificazione nelle storiche relazioni fra i due paesi e nel costante flusso migratorio che dall’Italia ebbe come destino Buenos Aires, a partire dalla seconda metà del diciannovesimo secolo, e che si concluse con l’ultima importante ondata di piemontesi, siciliani e calabresi del secondo dopoguerra.

Tra questi va ricordato Ariel Mortillaro di origini palermitane, la cui storia viene narrata da Beatrice Mortillaro nel suo libro. Tutto questo evidenzia come il dramma di chi non ha mai ritrovato il corpo di un familiare scomparso anche se per le più svariate motivazioni, accomuna tutti i paesi del mondo ed è fenomeno purtroppo ancora molto attuale; da qui emerge la necessità di grande collaborazione tra tutti gli Stati. Motivo per cui penso che sia fondamentale coinvolgere, nel progetto di ricerca delle persone scomparse, anche la Consulta delle Culture ed i consolati ed ambasciate corrispondenti, oltre che le istituzioni competenti. Dittatura o altre motivazioni, dove non c’è sicurezza, si assiste alla negazione dei diritti umani e sono quelli che tutti insieme dobbiamo tutelare. L’inizio potrebbe essere una collaborazione con l’ambasciata argentina, che attraverso la presenza a Palermo del Ministro Carlo Cherniak dimostra sempre grande sensibilità su questi temi.

Negli appuntamenti potrete leggere la prossima manifestazione da noi organizzata a cui appunto il ministro parteciperà.

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