L’Europa nemica di se stessa dal “Corriere della Sera” del 21.04.15

21 aprile 2015 di: Pierluigi Battista

… Si misura drammaticamente l’assenza di una politica estera comune. Di un sistema di difesa comune, suo necessario supporto, che però comporta dei costi: la difesa non è gratis, gratuita è soltanto la demagogia di chi dice che ogni euro speso per la difesa militare è un regalo a qualche lobby tenebrosa, sottratto a chissà quali progetti di sviluppo civile. L’Europa non sa cosa fare di scafisti senza scrupoli, di schiavisti che spadroneggiano sui mari. Figurarsi se riesce ad elaborare una linea comune, e comportamenti coerenti, anche molto impegnativi, per aiutare i curdi che si battono contro i fanatici islamisti, contro Assad che da una parte è un alleato, ma dall’altra è un macellaio che ha affamato una popolazione, ucciso decine o centinaia di migliaia di civili.

Già con il caso greco si è misurata l’incredibile vaghezza della linea europea, quel suo galleggiare un po’ nevrotico tra rigore e accondiscendenza. Eppure la mina della Grecia è pronta a esplodere, corrodendo la fiducia degli europei nella loro moneta e nelle loro istituzioni. Ma baloccarsi con la tragedia del Mediterraneo, inabissarsi in beghe nazionali e rivalità territoriali, senza coordinare già da giovedì provvedimenti in grado di essere attuati subito, significa rischiare il collasso morale di un’Europa incapace di un sussulto di fronte a tragedie così ripetute. Se poi si dovesse replicare la pantomima del cordoglio di fronte alle emergenze, aspettando la prossima strage, allora per l’Europa sarebbe la fine di ogni credibilità. E stavolta la colpa non sarebbe dei suoi soliti nemici.

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