Nuove realtà, nuove interpretazioni
Ricordiamo insieme alcune notizie di fine aprile.
Uno. Una imbarcazione di migranti si è rovesciata nel canale di Sicilia: almeno 700 morti. Si calcola che, da quando sono iniziate le migrazioni, nel Mediterraneo sono morte in mare quasi 20.000 persone .
Due. I militanti dell’Isis (il proclamato stato islamico che non ha un territorio definito) vanno alla caccia di cristiani: un ragazzo in Pakistan è stato bruciato vivo. Decine di studenti sono stati massacrati in un collegio religioso del Kenia. Non si ha notizia di 200 ragazze rapite da una scuola in Nigeria,.
Tre. In Sud Africa, paese molto amato perché teatro nel secolo scorso della lotta vittoriosa contro l’apartheid (eroe Mandela), si sta scatenando una guerra brutale, guidata dalla etnia zulù, contro gli immigrati provenienti dalle altre nazioni africane vicine: Kenia, Malaewi, Zimbabwe.…La motivazione: ”Ci stanno rubando il lavoro” . Decine gli uccisi col machete o col fuoco. .
Di fronte al succedersi di avvenimenti tanto tragici, ci si domanda quale possa essere il dovere di governi (e popoli) come il nostro, che hanno raggiunto una certa stabilità politica ed una rete di diritti civili, sociali, giuridici riconosciuti. Girare la testa di lato, non si deve (e non si può). Ma occorre, anche se amaro, modificare giudizi e comportamenti. E forse fare qualche rinuncia… Anche la domanda, che si rivolge spesso al PD e al governo (“ma siete o no di sinistra?”) appare, di fronte a questi eventi, fuori fase.
Il mondo è cambiato, e le linee divisorie che lo attraversano sono molte (quella tra destra e sinistra è solo una di queste, e non riassume in sé tutto ciò che accade). Ci investono situazioni e problemi difficili da leggere: o perché nuovissimi; o, al contrario, perché ci riportano ad epoche passate, i cui sanguinosi conflitti ritenevamo sepolti nella storia; od anche perché riferibili a previsioni scientifiche catastrofiche che la nostra cultura aveva negato e bocciato (come la problematica crescita della popolazione mondiale).
I punti di riferimento, culturali e politici, del secolo scorso, sono insufficienti ad orientarci.. Dobbiamo avere l’intelligenza di considerare con occhi limpidi ciò che avviene, e trovare la forza morale di disegnare e proporre azioni adeguate a farvi fronte. Salvaguardando sempre la nostra umanità.