tre religioni si son tenute per mano
Mentre l’Isis perseguita e sopprime la vita di uomini, donne, bambini per mano di truculenti assassini, perpetrando continue barbarie e ferocia, a Palermo il teatro Massimo, non molto lontano dai luoghi degli orrori e in una dimensione laica, a poche settimane dalla tragedia in Tunisia, ha proposto alla città la prima tappa di un progetto artistico, culturale e insieme interreligioso che ha visto, il 29 marzo sul podio del teatro, tre cantori internazionali provenienti dalla Moschea di Parigi, dalla Cappella Sistina di Roma e dalla Sinagoga di Israele, esibirsi nelle Lamentazioni di Geremia. Le voci delle tre religioni nate nel Mediterraneo, unite contro il terrorismo, per cantare la pace e la convivenza tra culture e religioni diverse. A fare da cornice, sul palco, la riproduzione della “stele funeraria” del 1149 (conservata oggi al castello della Zisa) una pietra quadrilingue: arabo, greco bizantino, latino ed ebraico, un esempio di una città, Palermo, da sempre multiculturale.
Un momento magico ed emozionante quando i tre cantori si sono tenuti per mano, hanno voluto donare un omaggio, e noi pubblico insieme, a tutte le vittime delle barbarie che si sono scatenate contro l’umanità, piccoli segni, se pur simbolici. E’ durato un momento ma ne è valsa la pena, anche solo sognare che la convivenza fra uomini e donne di culture e religioni diverse è possibile. Sebbene la strage di studentesse e studenti in Kenia non fa ben sperare in ciò, piuttosto è palese che il disegno degli spietati carnefici sia quello di annientare la cultura e la storia propria e altrui.
Immagina non ci siano nazioni
Non è difficile da fare
Niente per cui uccidere e morire
E nessuna religione
Immagina tutta la gente
Che vive in pace
Puoi dire che sono un sognatore
Ma non sono il solo
Spero che ti unirai a noi anche tu un giorno
E il mondo vivrà in armonia
JOHN LENNON