camicette bianche

1 maggio 2015 di: Marcella Geraci

Volti che sembravano perduti e storie di donne migranti dai nomi sbiaditi, come l’inchiostro che emerge dalle pagine ingiallite dei vecchi registri dell’anagrafe. Donne che rischiavano di essere inghiottite dall’oblio, portando con sé un pezzo importante del cammino per i diritti collettivi. Non è una storica di professione Ester Rizzo, ma la sua passione per la storia delle donne l’ha spinta a studiare, a “sporcarsi le mani” negli archivi di tutta Italia e oltre, per ridare identità e dignità alle centoventisei operaie che persero la vita nel rogo della Triangle Waist di New York il 25 marzo 1911. Nasce così “Camicette bianche Oltre l’8 marzo”, edito da Navarra nel 2014 e presentato anche a Caltanissetta grazie all’associazione cittadina Onde donneinmovimento. Nella fabbrica di camicette alla moda avvolta dalle fiamme, fra le centoquarantasei persone arse vive centoventisei erano giovani lavoratrici, trentotto delle quali italiane, ventiquattro siciliane. Donne, ma anche persone migranti approdate in America con appresso povere cose e una valigia piena di sogni. Poi il lavoro durissimo e senza alcuna tutela, l’esistenza marginale e il rogo in cui trovarono la morte. Storie che rimandano all’oggi e ai destini di tante giovani vite che fuggono dal proprio paese piene di speranza. Caterina, Lucia, Rosaria, Clotilde, Provvidenza, Anna, Michelina e molte altre le operaie che morirono bruciate alla Triangle Waist. Grazie al lavoro di Ester Rizzo queste piccole, grandi donne fanno il loro ingresso nella storia ufficiale dei nomi altisonanti e degli eroi, ma anche delle persone comuni che hanno contribuito al miglioramento delle condizioni generali. Grazie al lavoro di Ester Rizzo, Navarra Editore e il Gruppo Toponomastica Femminile hanno potuto lanciare una petizione alle istituzioni comunali dei paesi di provenienza delle vittime italiane del rogo per intitolare loro una via, una strada, una piazza. Un luogo di interesse pubblico per onorare la memoria di queste operaie, per non dimenticare mai che i traguardi che abbiamo raggiunto dipendono anche dal loro sacrificio.

Commenta questo articolo:







*
AdvertisementAdvertisementAdvertisementAdvertisement