in memoria
Mer e mère sono due parole francesi che si pronunciano allo stesso modo, ma hanno un significato diverso. O forse no ? La mer, il mare non è l’archetipo della mère, la madre? I Romani chiamavano il Mediterraneo Mare nostrum, perché il loro impero si estendeva su tutte, o quasi, le coste, ma anche perché abbracciava tutti i popoli che vi si affacciavano, i quali accedevano facilmente alla cittadinanza romana. La mater romana, la lupa, aveva abbastanza latte per nutrire tutti i suoi figli… Oggi, il Mediterraneo è diventato una fossa comune per i dannati della terra. Ma poiché una catastrofe scaccia l’altra, i media hanno spostato l’attenzione verso il terremoto in Nepal, più lontano. E poiché la contestazione all’Expo è più vicina, i media ritornano a parlare dei nostri problemi. I morti annegati resteranno in fondo al mare, in fondo ai giornali, in fondo alla nostra coscienza.
Nessun uomo è un’isola,
completo in se stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte del tutto.
Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare,
l’Europa ne sarebbe diminuita,
come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi,
o la tua stessa casa.
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
perché io sono parte dell’umanità.
E dunque non chiedere mai per chi suona la campana:
essa suona per te.
Belle parole Marina, bel memento, così è stato scelto bene anche il commento che riportandoci a “per chi suona la campana” ci ricorda come non mai,ora, tutto è globale ance la morte.