studenti e pensionati, gran grattacapi per il premier

22 maggio 2015 di: Fortunata Pace

Quel pasticciaccio brutto del rimborso ai pensionati! ma è così difficile fare chiarezza da parte di un governo, o diciamo pure di un Renzi preso in contropiede dalla sentenza della Corte Costituzionale, che dovrebbe eseguire e che invece tampona con arbitrarie discriminazioni, ma che vuoi o no dispiega comunque i suoi effetti? Con un decreto di Monti & C.  a firma Fornero, qualche anno fa, si attinse a piene mani dai diritti acquisiti di una categoria che, esclusi i privilegiati mai sfiorati per tempo da alcuna revisione, rimane quella che soffre di più malgrado i contributi regolarmente versati e vede ogni mese gravare sulla cifra che si aspetta tasse e trattenute, il più spesso oscure e insidiose. Oggi, davvero, tocca all’attuale governo una patata calda che potrebbe bruciare le sue rosee ma spinose aspettative in chiave di rapporti europei. Renzi a gran voce proclama che lo Stato i soldi per sanare tutto non li ha, e che anzi per colpa dei pensionati si potrebbe andare in default! dunque qualche cosina a chi ha 3.200 euro lordi (e quindi meno di 2.550 al netto e poniamocelo a parte il succo di una iniqua legge, che colpisce in ogni calcolo non un reddito reale ma un reddito virtuale, a monte penalizzato!) e il resto poi e agli altri chissà.

Anzi rimettiamo tutto in discussione e strapazziamo i diritti a suon di colpi di Parlamento.  Ai pensionati infatti era stato negato un diritto che non può esser ormai discusso se non per il futuro, e ora che a questo torto la Corte ripara, c’è un Governo che con incredibile disinvoltura si vanta di un tesoretto che sarebbe stato meglio investire per tempo e con un frettoloso decreto spazza via una norma costituzionale.  Cioè dice più o meno: … dovevo destinare alcune somme ad alcune categorie e ho messo nel cantuccio i pensionati che già lì ci stanno bene e ora senti che mi combina la Corte! ma io faccio decreti e continuo a …fornericare!

E dai Renzi la strada è un’altra, perché è evidente che mille e mille ricorsi individuali finirebbero con averla vinta.  Quale che sia l’importo pensionistico.  Questione di tempo, di ulteriore spesa per te che paghi anche il giudizio e questione di intasamento ulteriore nelle aule dei palazzi di giustizia di tutte le città d’Italia.  Allora se i soldi non ci sono tutti, non ti resta che la rinunzia o l’attesa degli aventi diritto, non ti resta che un accordo coi sindacati che non ami e che comunque sapranno proteggere gli ex lavoratori che hanno poco o nulla. Perché soltanto i pensionati d’oro hanno poi altri incarichi che ancora li arricchiscono. La maggior parte vive male davvero. E tu non puoi non sapere come tra disoccupati, esodati, commercianti sul lastrico, non vi sia anche una fascia  penosamente impoverita di pensionati o di malstipendiati che contribuiscono ad impoverire la domanda di mercato! Fai col tuo staff un discorso serio e giusto, chiedendo collaborazione e programmando il risarcimento dovuto per ognuno (ahinoi, anche per le pensioni alte, sin quando non si aggiusta il tiro) raggiungi un accordo che dia certezza a te e ai pensionati rispettando il dettato della Corte, certa di far buona figura e i muscoli rinforzali per la questione scuola. Lì non ci sono in ballo ancora diritti costituzionali,  ma studenti e docenti – i presidi non sono poi molti – appaiono una gran folla di futuri elettori! Lo pensi certamente: “giovani studenti crescono”.

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