riflessioni sul dopo voto

5 giugno 2015 di: Fortunata Pace

Ci era capitato di dirlo: una cosa, nel bene e nel male, è Grillo, altra i grillini. Sono loro in gran parte che distaccandosimaterialmente o intellettualmente da un leader trainante ma scomodo, infaticabile ma talvolta equivoco, bravo a mettere al tappeto i mali d’Italia meglio di altri che di questi mali avevano o hanno responsabilità, hanno fatto un concreto lavoro sia parlamentare che fra la gente, oggi si piazzano secondi un po’ ovunque. Adesso ciò che accade è che ognuno si riterrà soddisfatto dei risultati e, a livello governativo e dunque dei cittadini, sia quelli che hanno comunque votato sia quelli che, orfani di uno straccio di ideale politico o sdegnati in toto, si sono astenuti dal voto, in atto non cambierà nulla.

Si penserà con la superficialità o la presunzione di sempre, da parte dei politici, di attendere altra competizione di voto e comportarsi di conseguenza. Salvini si afferma come ci si aspettava, giusto le posizioni reazionarie non progressiste in cui un quarto degli italiani, apertamente o no, preferiscono rifugiarsi, il M5S continuerà a contestare spesso assai abilmente, Forza Italia si giocherà le sue impallidite presenze e Renzi si scalderà i muscoli quanto meno mediaticamente. Vogliamo dire che nulla è accaduto? noi no di certo, ma che ciascuno di quelli interessati in prima persona alla conta dei voti, sappiano andare oltre. Oltre l’Italia stessa.

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