io invidio, racconto d’estate
Bella davvero.
Come vorremmo essere tutte.
Un fiore smagliante e delicato, fragile e forte.
Certo un’orchidea ma non di specie comune, un’orchidea rara, di quel tipo che ti immagini attaccata a un tronco illuminato da perle di rugiada nella foresta amazzonica.
In profondità due macchioline nere disegnate così perfettamente e collocate in quel punto preciso che solo lì potevano essere.
Occhi profondi e neri, dal taglio elegante. Lo sguardo promette gioia. Confermano e danno tono a una sensualità dirompente ma raffinata, non elargita ma connaturata.
E il corpo snello e agile. Perfetto.
Lei non ha colpa ma noi, esseri di sesso femminile di colpe ne facciamo buon uso.
Per non essere così. Per non essere come lei. I nostri limiti genetici ci hanno fregato.
Le nostre capacità di imitare e copiare sono modeste.
Siamo banalmente normali.
E allora cosa ci resta? Passiamo ai neuroni.
Forse con una dose stratosferica di autostima e valutando con esagerazione le nostre capacità intellettuali le stiamo al passo.
L’audacia e la fortuna forse ci appartengono meno. Lei ha osato noi no. Ha centrato gli obiettivi.
Allora parliamoci chiaro: si tratta di invidia. Pura.
Sì, ma a quali condizioni avremmo accettato la prospettiva di uno scranno alla Camera come Ministro della Repubblica ?
……Cara Mara, ti scrivo così mi distraggo un po’ e siccome sei molto lontana più forte ti scriverò.
Ammettiamo di avere uno stomaco forte e la nausea da rapporti interpersonali non ci tocchi.
Ma uno stomaco anche non fragile sopporterebbe le ingiustizie, i giochi di potere, la vendita di ideali ai quali quotidianamente siamo beffardamente spettatori?
Certo è che ognuna di noi femmine normali forse qualche difficoltà l’avrebbe.
E’ pur vero che Mara le sue battaglie le ha tentate, fatte, e ahimé chiuse. E concluse.
In perdita.
E allora?
A noi rimane solo l’invidia per l’orchidea.
Quella rara.
io mi chiamo margherita
ogni fiore ha il suo perché
non ho mai pensato che la rosa
fosse più bella o più profumata di me
è un dato di fatto, lo so…
esistiamo così come siamo
l’orchidea? mi fa pensare a Nero Wolfe
e alla sua serra privata piena di rarità
ma non provo invidia…solo curiosità
Il racconto è poetico e spinge alla poesia.
l’invidia è un sentimento
può suscitare rammarico
può suscitare ammirazione
Ho provato l’invidia, nell’accezione peggiore, ma con la conseguenza dello stimolo a migliorarmi.
Forse all’orchidea, così pura, sarebbe gradito lo “sgradevole confronto sociale”…