l’Italia degli onesti
Sono Luciana M. Margherita Sala, e voglio richiamare l’attenzione sulla intervista, ascoltata qualche settimana fa, al Pubblico Ministero Nino Di Matteo impegnato nel processo sulla trattativa Stato–Mafia. Concordo pienamente con lui su tutta la linea, quando dice che le mafie non sono una questione puramente repressiva, ogni singolo ramo dello Stato deve fare la sua parte. Penso che lo Stato si debba adoperare perché sia fatta piena luce sulle più grosse nefandezze subite dall’Italia nel suo periodo più buio. Ritengo che la magistratura faccia la sua parte sul piano della repressione e la politica debba riprendersi la nobiltà della parola politica, facendo anche il suo dovere e non solo il suo piacere. Le mafie si combattono sul piano repressivo, sul piano economico-sociale, sul piano culturale e anche sul piano della consuetudine perché in Italia i buoni esempi non siano delle cose eccezionali ma la normalità.
Ciò che non è normale è che una persona, nell’esercizio delle proprie funzioni, nel proprio lavoro o nelle manifestazioni di libertà debba temere di essere uccisa, allora c’è qualcosa che non va e questa cosa che non va è la perdita della bussola, nel senso che ci sono delle cose che vanno fatte senza aspettare che ci sia “il morto”. Noi abbiamo una lunga lista di uomini morti per uno Stato più libero, corretto e onesto, però sembra che qui, tutto quello per cui questi uomini e queste donne sono morti non valga. Il problema è a monte. La politica ha o non ha la volontà di realizzare il vero cambiamento? Perché, se ha la volontà di realizzare il cambiamento, non agisce in modo coerente seguendo i consigli di chi conosce bene le cose? Penso che la politica sia legata al potere e assetata di potere e il potere è legato alle mafie e al denaro, ma come si dice dalle nostre parti “la ditta appoggio è fallita”.
Però, non dimentico che poco più di un mese fa, il 2 giugno, abbiamo celebrato la festa della Repubblica che è diventata tale grazie a una lotta sanguinosa che alla fine ha ricostruito un paese sano, rispettoso delle diversità e dello Stato. Noi, per avere un futuro migliore, dobbiamo guardare al passato e rifare lo stesso percorso dei nostri padri, tenuto conto che la nostra storia cambia; ma in realtà, nulla cambia, se gli esseri umani non decidono di farla cambiare, partendo dalla politica e coinvolgendo i cittadini, che devono fare la loro parte, fin dal momento in cui vanno al voto. E’ attraverso il voto che si promuovono individualità politiche sane, che non favoriscano attività illecite e non abbiano una visione distorta e corrotta dell’entità statale. La politica è una scienza nobile ma i politici che la esercitano in maniera impropria non fanno un buon servizio né allo Stato né verso i cittadini. Riprendiamoci l’Italia pulita ed eliminiamo la sporcizia sia in senso metaforico che no, facendo le leggi giuste, le cose giuste, dando forza alla politica giusta e non a quella corrotta! Mettiamo avanti lo Stato rispetto all’Anti-Stato perché nello Stato c’è il germe della libertà e della dignità.
Quest’articolo è dedicato a tutti quelli che quotidianamente combattono le mafie, a tutti quelli che sono morti per avere uno Stato più giusto e limpido senza macchie e a tutti quelli che ci credono!
Dedicato a Nino Di Matteo e alla sua scelta di vita.
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