viaggio a Tunisi
Nel mio piccolo ho combattuto.
Dalla mia parte solo ideali. Di giustizia. Di Rispetto Umano.
Disprezzo per gli assassini, orrore per la efferatézza delle loro missioni, rifiuto ideologico quando protagonisti sono i bambini, vittime sequestrate o arruolate e costrette a uccidere. Dolore quando vedo abbattere siti archeologici testimonianza di civiltà e di storia. La bellezza nell’accezione più ampia, va distrutta, questo è un imperativo dell’Isis.
Dalla mia parte una Nazione che sta vivendo una transazione democratica in un territorio dove questo significato è una fantasia, un sogno quasi mai realizzabile. Così ho deciso di andarci, in Tunisia, per rivendicare con la mia presenza il tentativo destabilizzante di stracciare e annullare il turismo, importante fonte economica in questo paese povero.
Ero lì proprio nei giorni dell’attentato a Sousse quando un commando di jihadisti formato da due uomini ha aperto il fuoco con kalashnikov e ucciso sulla spiaggia 38 turisti. Per l’Isis una spiaggia vale l’altra, importante è la spettacolarità, armi automatiche, rapidità di esecuzione.
Sono una donna fortunata, il 26 giugno ero a Cartagine, non ero al mare.
Visita imperdibile: il Museo del Bardo. Questo luogo è soprattutto famoso per l’eccezionale sequenza di mosaici pavimentali romani e paleocristiani, in prevalenza eseguiti da maestranze nordafricane tra il II e il VI secolo d.C. Sulle pareti, sui pavimenti, lungo le scale del museo le decorazioni di case e ville importanti, i pavimenti dei saloni di rappresentanza, di atrii, di balneum (terme ridotte), peristili e triclini raccontano un passato di gloria e narrano la vita e la spiritualità di un’epoca dove il Mito si fondeva con la quotidianità. Arti e mestieri, scene di vita quotidiana, stagioni e costellazioni, divinità con sembianze umane, eros e culto. I capolavori oggi conservati al Bardo sono la più precisa testimonianza dell’abbigliamento, delle abitudini di vita e delle case dei ricchi patrizi negli ultimi secoli dell’Impero romano. Tante vite raccontate e raccolte in un disegno, di impatto straordinario.
In visita al museo solamente un gruppo di turisti russi. Due ragazzi si appoggiano ad una statua romana per scattare l’odiata fotoricordo. Il contegno e l’ignoranza della lingua impedisce un urlo di biasimo. Si vorrebbe urlare di rabbia anche e soprattutto per la profanazione, camminandoci sopra, di pavimenti di tale importanza e rarità. Evidentemente qui le passerelle di salvaguardia non sono contemplate.
Le terme di Antonino meritano uno sguardo attento. Templi splendidi per gli dei, città organizzate per gli uomini, nel segno di Roma. Il disegno è bellissimo: frigidarium, palestra, tepidarium, calidarium. Ciò che rimane visibile è soltanto il piano terra e qualche colonna svettante sul mare .
Cartagine. Il sito archeologico non desta particolare stupore mentre il museo consente di immaginare la potenza della città. La sezione romana comprende sculture tra cui due colossali statue, mosaici, ceramiche, vasi in vetro. Sorridendo ci aggiriamo indisturbati tra i reperti mentre due custodi dormono beatamente seduti e disturbano con il loro russare la Storia.
Oggi Cartagine è un elegante quartiere periferico di Tunisi: prestigiose ville bianche, giardini verdissimi, bouganville rosso cardinale a cascata sulle recinzioni suggeriscono una alternativa alla trascuratezza e stridono con il panorama della capitale, fatto di strade rovinate, polvere e macerie.
Alla fine del breve tour una perla. Sidi Bou Said, antico e insolito borgo corsaro situato su un piccolo promontorio, gode di una posizione panoramica a strapiombo sul mare. Affascina con i portoni blu intenso, le case bianche, le finestre a grata azzurro cielo, le viuzze che si inerpicano e i gelsomini profumatissimi che emergono da antiche proprietà. Una Capri mediterranea corredata da strepitose fughe prospettiche sul mare, pulita e ordinata.
Aeroporto di Monastir -Habib Bourguiba 29 giugno 2015. Un unico aereo, il nostro volo, ci riporta in Italia. Le autorità tunisine hanno proclamato il 4 luglio scorso lo stato di emergenza nel paese, per la durata di 30 giorni e annunciato l’adozione di nuove misure anti-terrorismo che prevedono anche lo schieramento di militari nei “siti sensibili e nei luoghi che possono essere obiettivo di attacchi terroristici”.