anche l’informazione è liquida

14 agosto 2015 di: Rita Annaloro

Dopo che Baumann ha usato il termine “liquido” per parlare di fenomeni  serpeggianti e mutevoli (paura liquida, relazioni liquide ecc.) parlando di “calamità naturali liquide” forse a qualcuno non verrà in mente solo frane e inondazioni, ma anche la loro percezione nel sentire comune, o meglio l’effetto ottenuto dall’informazione liquida che affligge il nostro paese.

Non si spiega in altro modo, infatti, la fugace apparizione di un breve video comparso pochi giorni fa solo su Rai news 24 sul disastroso effetto di piogg torrenziali in Calabria.

Non ci sono state altre notizie sull’argomento nei giorni successivi, mentre continuiamo ad essere aggiornati sulle esternazioni di Luca Zaia, governatore del Veneto,  a proposito della frana in Cadore, che si aggiunge alle altre calamità di quella regione, segnata da inondazioni e trombe d’aria, dove per altro si continua a costruire a ridosso di fiumi e torrenti.

I Veneti, si sa, non si piangono addosso, si rimboccano le maniche come in Lombardia e Liguria, specie davanti alle telecamere, e così già dal prossimo settembre vedranno l’avvio dei primi cantieri deliberati dal governo per porre rimedio al disastro idro-geologico di cui finalmente ci siamo accorti. Per le priorità di Bologna, Cesenatico, Firenze, Genova, Milano, Olbia, Padova, Venezia ecc. sono stati stanziati 1.3 miliardi contro i 100 destinati al Sud, secondo un annuncio di Repubblica.

Rallegriamoci, dunque, in Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia: a noi toccheranno più soldi, finalmente si sono accorti che esistiamo, che possiamo essere una risorsa, non solo elettorale.

I tempi per l’attuazione di queste opere mirabili che segneranno la rinascita del Mezzogiorno, però, non sono stati ancora fissati  e a 4 mesi dal crollo della campata l’autostrada Palermo-Catania è ancora chiusa, con gravi danni per l’economia di tutta l’isola.

Qualche giorno fa il Presidente dell’Ance ha rivelato ad un giornalista del Giornale di Sicilia che 47 progetti sono bloccati per mancanza di fondi e dei necessari nulla-osta, mentre da mesi il

sindaco delle Pelagie denuncia la drammatica  scarsità di collegamento delle isole col resto dell’Italia.

Possibile che gli egiziani (non i tedeschi!) siano riusciti a raddoppiare il Canale di Suez in un anno e noi si aspetti  senza battere ciglio che “il miracolo” delle infrastrutture prima o poi si compia?

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