in vacanza, solo con la mente e un buon libro
Rieccomi, sono ancora io, Gilda Bambocci. Se qualcuno pensava di essersi liberato di me, anche quest’anno ha fatto male i suoi conti. Dirò subito che non sono tra quelli e quelle che possono approfittare degli ultimi giorni di agosto per correre al mare o raggiungere mete esotiche. Ho trovato però un bel modo per scappare via ed essere diversamente viaggiatrice. Sapete, si può volare anche solo con la testa, pagando meno o non pagando affatto il biglietto per la fuga di fine estate. Potete infatti acquistare il vostro libro per non privarvene mai, oppure prenderlo in prestito in biblioteca. Quest’anno ho veramente deciso di fuggire, così sono tornata bambina grazie alle “Favole al telefono” di Gianni Rodari.
Non dirò nulla dello scrittore, né del libro, se non che è stato pubblicato da Einaudi nel 1962. Dirò solo che anch’io sogno un Ragionier Bianchi che mi racconti ogni sera una favola breve, prima di dormire. Speravo che la politica potesse imbastire un bel racconto, una visione lungimirante anche per me, ma voglio risparmiarvi i miei giudizi sul triste scenario di oggi. Allora ho riso sulle vicende narrate dal “Naso che scappa”, favola ispirata ad un celebre racconto di Gogol; e pianto sulle righe dello “Spaventapasseri”, storiella tratta da un triste episodio di sfruttamento minorile, realmente accaduto in Sardegna molti anni fa. Continuo ancora a sognare il grande staccapanni del “Paese con l’esse davanti”, dove chi non ha come coprirsi può staccare un cappotto o una giacca ed i soldi non hanno importanza.
Un tempo la politica, nel senso più alto e nobile del termine, era una sorta di favola moderna, per chi si ostinava a credere, nonostante le difficoltà, in un lieto fine per tutti. Oggi non mi sento infantile nel consigliarvi questa lettura. Perché le parole di Rodari dicono tutto quello che bisogna sapere per armonizzare i cambiamenti di questa nostra società e per togliere il velo alle menzogne che la pervadono. Credo di essere tornata a casa solo da pochi minuti da questa fuga, con in mente la cosa più importante che ho imparato. Si può oltrepassare l’Europa e tornare a casa con in testa gli stessi pregiudizi di sempre. Si può leggere un libro seduti comodamente a casa propria e raggiungere la meta più lontana, la più inaspettata, il proprio cuore.
hanno regalato ai miei figli preadolescenti due libri di Gianni Rodari
non li hanno degnati di uno sguardo….
i protagonisti e i lettori di quei libri sono di un’altra epoca…purtroppo!!!
forse neanch’io sono stata capace di trasmettere loro la curiosità
che caratterizzava le precedenti generazioni
ma anche i programmi scolastici e gli insegnanti non sono più gli stessi…
Ciao, no. Non sono molto d’accordo. Credo che i libri di Rodari siano entrati a far parte dei classici della narrativa italiana per bambini e ragazzi. Magari i tuoi figli non hanno avuto l’occasione di scoprirli. Le occasioni ognuno le crea da sé o succedono per caso, in un momento particolare, non basta avere i libri in casa. A questo punto, cara Marina, ti dico grazie per avere stimolato in me una domanda. Se avessi avuto tempo e soldi per una vacanza con gli amici, avrei letto questo meraviglioso libro? Forse no. Avrei fatto altre cose, a me più congeniali. Morale della favola: persa un’occasione, se ne rimedia subito un’altra. Ciao e buona fine estate.