quelli che vestivano alla marinara
Si è tanto detto degli Agnelli nel bene e forse un tantino nel male, ma a conti fatti pochissimo rispetto al comodo ruolo che da sempre – dai tempi del padre di Gianni e soprattutto della madre – hanno giocato in una Italia per loro davvero ultra comoda, ossequiente, disponibile. Una vita in ascesa, quella della famiglia legata a doppio spago al destino politico ed economico del paese. L’auto marchio italiano, le masse operaie, i cantieri e la grande mondanità, qualcosa la ricordiamo. Anche il fatto che le loro battute d’arresto, come i periodi di cassa integrazione negli stabilimenti Fiat, li abbiamo pagati noi con le nostre tasse, mentre ogni privilegio è poi stato recuperato dalla famiglia ben più in vista in Europa e nel mondo dei reali d’Inghilterra.
Gli Agnelli, eredi naturalmente con le loro storie, qualche gossip e il signor Marchionne a curare tutto di loro e ben poco di noi, tra qualche brandello di ciò che resta dal business americano, investono capitali ovunque conquistando potere e forza. Per fermarci all’ultima bella trovata, ecco acquistare il pacchetto azioni dell’Economist, che consentirà di orientare l’autorevole stampa inglese quanto e come sarà conveniente: quattrocentocinquanta milioni di euro – se non stiamo sbagliando calcolo – la cui metà o anche meno avrebbero salvato Termini Imerese e l’altra metà avrebbe rimesso e rinnovato altri stabilimenti in sofferenza. Ma perché avrebbero dovuto gli Agnelli, sui quali si scrivono libri, alcuni dei quali fuori dalle librerie – vedi “agnelli segreti” – fare qualcosa per l’Italia? Per loro questa nazione è comoda e permissiva, metà ottusa e metà stimolante, da quando la penultima generazione vestiva alla marinara, ciò che si è capito di lei è che i soldi fatti in Italia e con l’Italia possono volare all’estero e lasciare briciole o meno a una classe politica e a una società civile da sempre all’angolo. La prima perché ci marcia, l’altra perché non può marciare.
Articolo che mi piace molto che delinea un Italietta che potrebbe essere una grande Italia ma non lo è!