il futuro negato al piccolo Aylan Kurdi
Lagrime incontrollabili, persino autonome dall’emozione che l’immagine del piccolo siriano riverso compostamente a riva, ha certamente determinato tra quanti nel mondo intero sono riusciti a esorcizzare indifferenza, cinismo e soprattutto offensive strumentalizzazioni dialettiche o politiche. Le ho asciugate in fretta ridando spazio alla rabbiosa consapevolezza di quel che non sappiamo evitare. Tra tante morti individuali o di massa, tra tante immagini crude e insistenti di uomini, donne e bambini che da ogni parte cercano o sfondano le porte dell’Europa (Travaglio stavolta ha ragione e in tanti lo sappiamo: l’Europa è un continente, ma ancora nient’altro malgrado ogni apparato e ogni regola) quel piccino con pantaloncini e maglietta colorata e scarpette ai piedi col volto nascosto, si è fatto simbolo della nostra storia di oggi. A lui, bimbo di pochi anni, è toccato di riassumere, da solo, di fronte al mare infinito, l’infinito dramma che intere popolazioni vivono e sovvertire, più forte di altri strazianti segnali, la falsa quiete dell’universo intorno. Dal Mediterraneo ai Balcani, l’esodo travolge i paesi europei e anche quelli che, come amaramente abbiamo visto, non si curano che la loro iniziativa (…per ragioni di servizio ) di marchiare con un numero la pelle dei migranti, suona paurosa e nefasta anche quando non c’è un campo di sterminio in attesa. Il grande timore è che non sapremo più distinguere tra bene e male, per ognuno di noi: che stia in patria o che in patria accolga.
Abbiamo la speranza che al punto in cui siamo, una coscienza comune, sia pur suggerita da ragioni diverse, riesca almeno in parte a migliorare il brutale corso della storia che stiamo vivendo. E speriamo anche in correttivi locali o circoscritti che riescano a frenare atrocità e delitti, speculazioni e furberie diffuse, che sappiano isolare e condannare senza attenuanti gli sciacalli di turno, siano scafisti o signori in abito e cravatta.
Quel bimbo sulla spiaggia, muto per sempre, indica senza remissioni che il futuro che gli è stato negato, potrebbe mancare, per tanti versi, anche a noi.
(non ce l’abbiamo fatta a mettere la foto del piccolo corpo sul bagnasciuga, Aylan qui è sorridente con il fratellino, anch’egli annegato insieme alla madre)
Addio piccoli angeli! Grazie per aver smosso la coscienza di tanti….
Era necessario il vostro “sacrificio”? Pare di sì, purtroppo, visto che se ne parla…
L’augurio che ci facciamo è che si passi dalle parole ai fatti
e che si affronti e gestisca finalmente in modo concreto e condiviso questa situazione
Cuore di mamma, no? No troppo da bar sport e da signore con flute e tartina in mano: commozione a telecomando, grazie no.
Mi occupo d’immagine da cinquanta anni, conosco grammatica e sintassi del “caso” come e più delle mie tasche. Quindi immagine, le lacrime da coccodrillo dell’Occidente giudaico cristiano greco romano, un’altra volta.
Tante altre immagini e di piccoli annegati (servizio televisivo di un capo peschereccio che traeva a bordo un corpicino, già dimenticato?) non meno costruite della “spiaggiata” han sortito effetto, stavolta la regia (Cia&Mossad?) ha fatto tutto secondo copione e lacrime fesse (stupide) per palatini di donne a telecomando. Donne di casa soprattutto (massaia di Voghera?) che poi fan commuovere, in sorta di empatia pure gli uomini (marito compagno amante etc) e basta guardare certe pubblicità ma qui non è caso.
Immagine costruita con sapienziale (esoterica) cura. Non a caso è basti leggere l’intervista alla fotografa! (il futuro è donna pensa te) .
Ci ritorneremo ancora sul piccolo siriano sul nostro manunzio.it a trattare l’immagine, evitando al contempo tante inutili e farisaiche discussioni. Veramente poco serie per dare degna sepoltura all’ennesimo martire, che verrà muto di notte a piediletto a trovarci come tanti nelle nostre case fatte di sangue altrui. Consigli per gli acquisti…
Manunzio /Michele Annunziata fotografo
Ps
“Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi” Epicuro