Maledetta (?) Primavera
“Chiedi chi erano i Beatles, chiedilo ad una ragazza di 15 anni di età, tu chiedi chi erano i Beatles e lei ti risponderà, la ragazzina bellina col suo sguardo garbato, gli occhiali e con la vocina (…) I Beatles non li conosco, neanche il mondo conosco”. Recitava così una canzone del lontano 1984, perché a 15 anni il mondo non si conosce ancora, ma ci si sente in grado di poterlo comandare, di poterlo gestire, di poterlo scoprire. Non si comprende finora il mondo, ma si conosce il testo di un componimento scritto e cantato prima ancora di essere nel pensiero, nei progetti, nei sogni dei propri genitori, poiché, allora, ancora troppo giovani per pensare di mettere su famiglia. Quando ci si ritrova ad assistere ad una manifestazione in piazza, in cui una bambina di 8 anni interpreta Maledetta primavera e si vedono distese di ragazzini che la intonano, ci si chiede se fra 20 anni i nostri figli canteranno mai il tormentone di quest’estate. La canzonetta carina ed orecchiabile della quale a fine Settembre non ricorderemo nemmeno le parole. La risposta si potrebbe trovare nei diciottenni di oggi, che ascoltano cantautori italiani e gruppi rock anni ‘60 e ‘70. In questi ultimi, potrebbe trovare terreno fertile qualche cantante di nicchia, qualche autore di una certa rilevanza che non viene passato in radio, visto in tv e pubblicizzato perché attecchisce poco. Nelle domeniche d’inverno, infatti, un padre sessantenne, un figlio con la metà dei suoi anni e un bambino nato da poco potranno sentirsi meno distanti, attraverso la musica che, davvero, unisce tutte le generazioni, che non tramonterà mai con la fine dell’estate.
Il potere evocativo della musica!L’hai descritto benissimo in questo articolo,bravissima davvero
Pura verità…
La vera musica unisce davvero tutte le generazionii!!
I RAY-BAN, LA VODKA, L’ODORE DEL MAREEE
HASHTAG FUORI C’e’ IL SOLEEEEE
Concordo! Il potere della musica è straordinario..unisce le persone in un modo semplice e altrettanto profondo..attraverso la stessa canzone si condivide un’emozione, che sia una gioia o un dolore, e ci si sente meno soli..per questo adoriamo l’atmosfera dei concerti, cantare canzoni attorno a un falò o semplicemente seduti su un divano o su un autobus…non è solo cantare è sentirsi uniti! Al di là dell’età o di qualsiasi altro limite! E per “rubare” le parole proprio a una canzone “leggero, nel vestito migliore, sulla testa un po’ di sole ed in bocca una canzone”…il ritratto della spensieratezza!
Purtroppo ormai la musica vira sempre più sul commerciale… È raro ormai trovare artisti totalmente disinteressati su quel punto di vista.. Fortuna che c’è la musica del passato!
Se penso che 30 anni fa pubblicavano quasi contemporaneamente Dalla Degregori Guccini Venditti De Andre ecc… e oggi ci toccano the kolors… Ma ció riflette l evoluzione dell Italia, una volta avevamo un po di spessore culturale (le canzonette sono sempre esistite), oggi ne abbiamo ben poco!!!
Ogni tanto mi chiedo anche io come sarà tra 20 anni, se ci saranno ancora canzoni intramontabili che uniscono intere generazioni o sarà tutto perduto e si ascolteranno solo canzonette. Hai espresso benissimo una “preoccupazione” di molte persone, bravissima non credo si potrebbero trovare parole migliori! =)
La musica è il miglior mezzo di comunicazione! Ottimo pezzo Stefania.
Bravissima Stefania!! Come sempre i tuoi articoli sono ottimi! Purtroppo ormai
anche la musica riflette il decadimento morale dei giovani d’ oggi.
Si impazzisce per le canzonette orecchiabili e commerciali che durano
una stagione per poi passare facilmente ad un altro motivetto commerciale nella
stagione successiva, un po’ come nei rapporti umani. Menomale che, per chi vuole,
ci si potra’ sempre rifugiare nella poesia della musica del passato o di qualche
eccezione del presente.
Purtroppo la musica nel tempo è cambiata tantissimo, e, se penso che nell’estate 1967 nei primi posti delle classifiche si vedevano canzoni come “All You Need Is Love” dei Beatles ed ora ci troviamo a dover fare i conti con le varie Maria Salvador o con i viaggi a Bangkok, mi viene da pensare che è cambiata in peggio… come dice l’articolo i bravi artisti ci sono, il problema è che non viene dato loro molto spazio, forse perché, ora che la musica si può scaricare con un click, è molto più facile vendere canzoni carine e orecchiabili che possono essere ascoltate con la stessa facilità con le quali vengono scaricate. Forse ora siamo un po’ più pigri, però la buona musica, sebbene sia passata in secondo piano, non è stata dimenticata, per fortuna.
Tanto ombrelli colorati non basta tanta pioggia per frenare tanta musica, ottimo l’articolo ottima la fotografia.