che non sia la punta di un iceberg
Ad una giustizia lenta e inefficiente ci eravamo ormai abituati, quasi rassegnati, aggiogati come siamo da tanto ad un sistema socio-politico a dir poco inaffidabile, ormai estraniato dai reali bisogni del paese ed arroccato su propri interessi e beghe e manovre di palazzo.
Posta, tuttavia, l’inopportunità di ogni giudizio affrettato ad inchiesta in corso, non si può negare la grande amarezza, lo sconforto per la clamorosa esplosione del caso Saguto: uno squarcio improvviso su uno scenario di squallida corruzione, maturata negli imprevedibili ambienti del Palazzo di Giustizia di Palermo. “Commercializzazione della qualità di magistrato”, condotte illecite “accertate …..gravemente scorrette plurime e continuate nel tempo”, nonché a rischio di reiterazione, queste le dure parole con le quali lo stesso Pg di Cassazione ha definito le responsabilità della Saguto, che ne hanno determinato la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio.
Di certo, comunque vadano le cose, questa signora si porterà sulla coscienza quanto meno una ulteriore devastante picconata inferta a quei brandelli di fiducia nelle istituzioni che il cittadino, per quanto sfiduciato e smaliziato, ancora conserva. Inevitabile lo smarrimento al pensiero che la Saguto ricopriva la carica di Presidente delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, ufficio storicamente considerato nell’(illusorio) immaginario collettivo simbolo e punto di riferimento della legalità. Attanagliati dalla crisi economica, figlia in parte della nota congiuntura internazionale ma, principalmente, di una classe politica e dirigente inetta e/o corrotta, taglieggiati dalla criminalità che su quel terreno alligna e prospera, e adesso non più sorretti da quello che dovrebbe costituire il baluardo della legalità: la GIUSTIZIA, come non lasciarsi prendere dallo sconforto??.
Guai a quella società dove il sistema giudiziario è inquinato. Al di là di qualsivoglia mera forma di governo, la giustizia si deve identificare con l’essenza di garanzia dei principi democratici e, in ultima analisi, coincidere con l’integrità morale di ogni paese. Per non cedere allo sconforto non ci resta che augurarci che si tratti solo di un caso isolato e non dell’ennesima punta dell’iceberg.