La corsa del tempo
Quando le parole non possono, parla la poesia. In memoria delle vittime della strage di Parigi di venerdì 13.
Non odi il salmo funebre
quando interrano un’epoca,
hanno il compito di abbellirla
l’ortica, il cardo.
I becchini soltanto
lavorano sodo. È urgente!
E fa un silenzio, Signore, un silenzio,
che si sente come cammina il tempo.
Più tardi riemerge, quasi in un fiume
a primavera un cadavere;
ma il figlio non riconosce la madre,
il nipote si volta angosciato,
e le teste si infossano più basse,
e come un pendolo muove la luna.
Ecco…
ora c’è questo silenzio.
Avete dimostrato come sempre sensibilità e grazia sia nella scelta della poesia, sia delle foto,
siamo sempre grate a chi ci segue e ci apprezza.