ho conosciuto un uomo

17 dicembre 2015 di: Carlotta Bertini

Ho conosciuto un uomo.

Il suo cuore è antico, la sua mente fresca dinamite.

Ha un grande potere, è un istrione. Usa questa dote per donare aiuto a chi soffre.

Ha deciso di elargire la sua energia, somma di retaggi ancestrali e della sua cultura, a chi sa ascoltare e capire. Lo fa cantando, con voce esplosiva per tono, forza e musicalità. Ma la eccezionalità di questo artista è che nessuno di noi capisce quello che canta. Canta nella lingua del suo Paese, il Togo.

Facciamo fatica a localizzare dove sta questo luogo. Si, in Africa, ma dove? Allora cerchiamo sull’atlante e ci interessiamo, vogliamo sapere di più. Vorremmo conoscere la storia della sua famiglia, dei suoi antenati che amavano e onoravano come i Quechua La Madre Terra, ascoltare le parole del nonno che fronzoli nei discorsi non ne metteva di certo. Immaginiamo che andava dritto al cuore delle cose, della vita, della spiritualità.

E noi che non capiamo niente del suo linguaggio, capiamo tutto di questo mondo lontano tramite i suoni, l’energia, la potenza gutturale, la forza che ci viene trasmessa. Grande merito. Ma non unico. La meraviglia ci coinvolge e ci sorprende.

Gli ottanta coristi si esibiscono trasmettendo una somma di gioia, partecipazione, coinvolgimento, emozione, piacere di esistere che ci investe. Vorremmo essere loro. Bravissimi. Tutto ciò per cantare la storia di una terra che non sappiamo neppure dove sia, in una lingua a noi sconosciuta. Stupendo.

Grazie Arsene.

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