il mistero della lana sparita

13 gennaio 2016 di: Rita Annaloro

Quello che le donne hanno in testa sono i SALDI, era scritto sulla vetrina di un negozio di Padova e bisognerebbe far circolare questa grande verità anche nell’universo maschile, occidentale e non, per controbilanciare l’effetto drammatico di tanti film che mostrano donne vogliose di sesso a tutte le ore. Sicuramente in qualsiasi parte del mondo l’istinto femminile di concludere un buon affare, a vantaggio personale e/o familiare è primordiale, come testimoniato da fiabe e letterature più colte.

Oggi però l’acquisto intelligente è davvero difficile, specialmente perché di articoli interessanti non ce ne sono molti, specie per quanto riguarda l’abbigliamento.

La pura lana sembra sparita dai maglioni, dai pantaloni e giacche per donna, ma ricompare in cappottini costosissimi da mezza stagione; se fosse colpa del riscaldamento globale, le pecore dovrebbero trovare più erba da mangiare, e quindi il loro vello sarebbe più morbido ed abbondante e i pastori non dovrebbero fare tanta fatica nelle transumanze. Invece pare che la lana sia sempre più difficile da trovare, dicono le commesse dei negozi di lusso e a questo punto le ipotesi diventano fantascientifiche: che i cinesi abbiano infettato tutte le pecore disponibili sul mercato o che la SPECTRE le requisisca tutte per farne degli automi telecomandati?

Comunque stiano le cose, siamo passati dal cliente ha sempre ragione al bisogna accontentarsi ma allora il cliente deve diventare un paziente.  e se qualcuno non avesse voglia di ammalarsi?

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