la Cenerentola di Emma Dante solleva il morale
Spero proprio abbia successo La Cenerentola della bravissima Emma Dante all’Opera di Roma, malgrado i tiepidi applausi del pubblico e la scarsa pubblicità dell’evento. Al cinema Astra di Padova eravamo in 6 persone, di cui 3 ragazze asiatiche guidate dalla loro insegnante di Italiano, ma ci siamo divertite moltissimo.
L’elegante nitore della scena, dove trionfano i costumi surreali di Vanessa Sannino, si anima con i movimenti post-moderni delle ottime attrici-cantanti Damiana Mizzi e Annunziata Vestri, rispettivamente nelle parti di Clorinda e Tisbe, mentre le splendide voci di Serena Malfi (Angelina) e Vito Priante (Dandini) ridanno vita alle arie di Rossini. Bravi anche gli altri cantanti-attori, impegnati a volte ad eseguire movimenti quasi cinematografici nel bel mezzo di un’aria, anche se il rapporto tra i diversi ruoli sul palcoscenico è ben equilibrato.
Con il suo allestimento Emma Dante ci ricorda che stiamo vedendo una favola, e che le favole possono avere angoli bui, come l’infernale vita di Angelina, che chiede alle sorellastre di lasciarla cantare, ma proprio perché è favola, quest’opera ci tira su il morale.