L’Europa in bilico, Viva l’Europa!
Nel recente Consiglio d’Europa sono venuti alla luce forti contrasti tra le varie componenti.
Il Governo inglese, sotto la minaccia di un referendum (23 giugno) che chiede l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, ha ottenuto l’autorizzazione a sospendere, per un certo numero di anni, i benefici del suo welfare ai cittadini stranieri (oltre al riconoscimento del diritto ad opporsi ad alcune deliberazioni dell’Unione); l’Austria, da parte sua, ha continuato a rifiutare il programma concordato di accoglienza dei profughi. Il momento è difficile, e c’è chi ipotizza una prossima dissoluzione dell’Unione.
Io, nonostante tali difficoltà, continuo a credere nell’Europa.
Si dice che essa non è all’altezza né dei suoi principi fondanti, che dovrebbero far superare egoismi nazionalistici, né dei compiti attuali che gli imprevedibili eventi della storia le buttano davanti. Ambedue le cose sono probabilmente vere. Ma solo un pervasivo masochismo, di cui talvolta siamo vittime, può farci sentire sempre sul banco degli imputati. Con fatica, con sacrifici che aumenteranno e con contrasti difficili da comporre, l’Europa sta comunque facendo fronte alla gigantesca ondata migratoria che giunge dai paesi dell’Africa e del Medio Oriente, dilaniati da guerre religiose e di potere . Sono queste, non l’Europa, all’origine delle terribili tragedie del mare e dei reticolati.
Ci sono paesi e popolazioni che accolgono, ci sono paesi e popolazioni che si irrigidiscono in una egoistica, ma soprattutto impossibile, difesa di uno status-quo, che la realtà degli eventi sta mandando a gambe all’aria. Non è facile per chi governa fare fronte alle nuove situazioni con generosità e senso di responsabilità, senza negare l’accoglienza ed i relativi costi (che ci sono: è inutile negarlo), e senza fare arretrare il livello di vita, di libertà e diritti civili dei propri cittadini. Mentre l’ombra del terrorismo appare, scompare, riappare.
Tutto è difficile.. Ma io credo che l’Europa ce la farà, e che l’Italia in qualche modo stia facendo la sua parte.